Il Pezzo Etneo

Non sentono, non vedono ma parlano… tra minacce di diffamazione e comparsate
La legalità (“che c’è” ma non si vede) diffusa tra Camorra, Cosa nostra e istituzioni
Gabriele patti,  01 Giugno 2025
Con quella faccia un pò così, quell’espressione un pò così che abbiamo noi prima di andare …da Cocuzza. Interno giorno, studi di telecolor. In onda il servizio sulla discarica creata in via Ungaretti. L’inquadratura sulla discarica si riduce e le telecamere si spostano sul sindaco. Cambio immagine e cambio espressione. Da dispiaciuto a contrito a […]

Con quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così che abbiamo noi prima di andare ...da Cocuzza. Interno giorno, studi di telecolor. In onda il servizio sulla discarica creata in via Ungaretti. L'inquadratura sulla discarica si riduce e le telecamere si spostano sul sindaco. Cambio immagine e cambio espressione. Da dispiaciuto a contrito a favore di telecamera, abbassa lo sguardo con fare sommesso.

L'espressione in questione è quella del sindaco Enrico Trantino alla vista della discarica abusiva creata in via Ungaretti. Una reazione che ricorda quella di Mirtilla Malcontenta, il personaggio di fantasia cdi cui si legge nei romanzi di J.K. Rowling. Piangere sulle conseguenze di propria responsabilità accusando gli altri. Una reazione che siamo abituati a vedere.

Così Enrico Malcontenta decide di amministrare da tre anni la città di Catania. Di lacrime non se ne vedono ma di ipocrisia sì. Non importano le inchieste a carico delle ditte dei rifiuti, non importano quelle a carico di esponenti politici della maggioranza. Ciò che importa è reagire alle emergenze come reagirebbe qualunque cittadino. Di male in peggio e il peggio è l'espressione di Trantino Malcontenta.

Ci sono momenti in cui Trantino le spara proprio grosse. Non ultima la mancata pedonalizzazione del Lungomare liberato come risposta all'omicidio di Santo Re, trentenne ucciso a colpi di coltello da un parcheggiatore abusivo, proprio al Lungomare. Ci si chiede perché chiudere il Lungomare liberato a seguito di un omicidio. Forse Trantino si aspettava un'isteria di massa e voleva evitare le conseguenze della stessa. Oppure ancora una crociata dei parcheggiatori in difesa dell'omicida loro collega. Non lo sappiamo.

Il fatto è che ci sono periodi in cui Trantino le spara proprio grosse. Periodi che si accompagnano a momenti di rabbia che il sindaco esterna e manifesta in trasmissioni tv. Tra tutte, quella in onda su Telecolor in cui Cocuzza dedica un'ora "all'appuntamento con il sindaco". Ed è proprio in quest'ora che Trantino non le manda a dire. Ce l'ha con tutti. Con chi si lamenta per le ganasce, con i "pezzi di..." che gettano rifiuti per strada. Ma mai osa spingersi in un'ammissione di colpa.

Gli unici ad attaccarlo sono i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle. I grillini fanno i comunicati e i fratellini rispondono con altri comunicati. E di comunicati in comunicati il Movimento attacca ed FdI replica. Tutti in difesa del sindaco Trantino e dell'amministrazione che, per il gruppo consiliare di fratelli d'italia, è orientato alla massima legalità e trasparenza.

Peccato che quella legalità tanto sbandierata se c'è non si vede. Peccato che ci sia un'inchiesta sui rifiuti che vede coinvolto, sebbene non indagato, Giuseppe Castiglione, ex presidente del Consiglio comunale di Catania, già finito agli arresti domiciliari a seguito dell'operazione Mercurio, e che riguarda una delle ditte dell'appalto settennale dal valore di 350mila euro, adesso finito sotto i riflettori di Anac. In quello che è un pesante condizionamento mafioso e camorristico sull’appalto dei rifiuti e che coinvolge anche esponenti istituzionali.

Peccato che ci siano due milioni e mezzo di euro assegnati a Gema a titolo di variante per eventuali servizi straordinari nella raccolta dei rifiuti proposti (e poi elargiti) da Salvatore Tomarchio, ex assessore con delega all'Ecologia poi premiato alla Regione, non si sa bene perché. Peccato che all'interno del Consiglio comunale ci siano RIccardo Pellegrino, condannato per corruzione elettorale in primo grado. Peccato che in giunta sieda Pippo Musumeci, anche lui sotto processo per corruzione elettorale. Peccato, lo ribadiamo, che quella legalità tanto sbandierata se c'è non si vede.

«Un'inclinazione ormai cronica alla polemica sterile - quella del Movimento cinque stelle secondo i consiglieri comunali Daniele Bottino, Erio Buceti, Alessandro Campisi, Giovanni Magni, Antonino Manara, Paola Parisi nella nota stampa pubblicata da La Sicilia - che lascia intendere complicità con ambienti criminali che non possiamo accettare».

Di rimando i cinque stelle rispondono così: «Se l'amministrazione è costretta a ricorrere a difese d'ufficio da parte di singoli gruppi consiliari vuol dire che stiamo svolgendo bene il nostro ruolo». Diffamazioni, secondo Fratelli d'Italia, senza uno stralcio di prova. Eppure se non prove ma almeno indizi il web ne è pieno. Ci sono articoli, inchieste e indagini dell'Autorità nazionale anticorruzione.

E, in effetti, se si pensa che Entoni Manara è stato eletto con i voti dei Marino, famiglia mafiosa dei Santapola, se si pensa che Bottino ha raccolto migliaia di voti grazie al caf di via Duca degli Abruzzi. Se si pensa che Giovanni Magni, tra gli autori della nota stampa, è il figlio del boss mafioso condannato all'ergastolo e deceduto in carcere Angelo Magni, qualche dubbio sulla complicità o vicinanza a certi ambienti viene.

«Le notizie degli ultimi giorni sulla gestione dei rifiuti nella nostra città sono un campanello d'allarme che dovrebbe scuotere e interrogare la maggioranza - sottolinea il Movimento - Invece nessuno si è chiesto perché nonostante la variante che prevede un aumento di costi pari a circa 2,5 milioni di euro per il solo Lotto Centro, le prestazioni di Gema secondo Anac non abbiano subito alcuna modifica sostanziale. O ancora, nessuno si è scandalizzato alla notizia che almeno una parte della gara da oltre 350 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti sarebbe stata condizionata da un accordo tra Camorra e Cosa Nostra».

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