Della verità non ci si stanca mai, dei giornalisti sì: tranne di uno
Allora...Quarant'anni fa, il 5 gennaio 1984 moriva ammazzato dalla mafia un signor giornalista. O almeno così continuano a dire. Anche se il figlio, in uno dei tanti eventi commemorativi - o forse era la presentazione di un libro, adesso non ricordo -, ha raccontato che Santapaola da dietro le sbarre gli disse che non era stato lui a ordinarne l'omicidio. Comunque...quarant'anni fa moriva uno di quei giornalisti a cui, a leggere i suoi scritti e ad ascoltare chi li tramanda, non piaceva proprio la cronaca fredda. Quella senza aggettivi. La cronaca senz'anima, senza etica e senza morale a lui proprio non andava giù. E ci doveva mettere un po', forse un bel po' più di un po', di pathos. Ma non credo si sforzasse per farlo. Credo e mi dicono che scriveva come parlava. Era uno di quei giornalisti a cui non fregava niente delle regole, non interessava il comportamento posato in redazione. Non gli interessavano i toni convenzionali finti e ipocriti di una società in crisi che sa sol...

Rinviata l’udienza per concorso esterno a carico di Mario Ciancio
La requisitoria: il patron de La Sicilia controlla l’editoria etnea
Il punto sul processo a carico dell'ex direttore del quotidiano regionale Mario Ciancio, prima della sentenza che deciderà sull'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa
Digitrend, la costola di Alessi spa che sta fagocitando la stampa siciliana
La pubblicità online in mano al colosso Jc Decaux. In mezzo c’è Lombardo
L'impero del Gruppo Alessi e i vertici di Digitrend. Tutte le società (cancellate) che orbitano attorno al gruppo leader della pubblicità italiana. Il presidente del cda ed ex promotore finanziario in Mediolanum Tommaso Marchese, Clear Channel e la cessione del maggior pacchetto azionario alla multinazionale Jc Decaux. La partnership con Codesour e l'amministratore Giovanni Maniscalco, già nel cda di Gesap: i collegamenti con la politica. Così l'informazione resta al soldo dei soliti noti: chi appare e chi no
Lo spettro della svendita di San Berillo a Cogip secondo i cinquestelle
Il settore delle costruzioni ostaggio delle ditte di Costanzo
Secondo i consiglieri comunali catanesi del Movimento cinque stelle il Comune starebbe tentando di svendere parte del rione popolare a Domenico Mimmo Costanzo,. il costruttore noto in Sicilia per l'aggiudicazione di diversi appalti pubblici e per il coinvolgimento in diversi processi: come quello per bancaritta fraudolente di una delle sue società: Tecnis spa
Rem e l’ombra esclusione dalla bonifica di Monte Calvario. Ma il Comune glissa
Così il nipote del cavaliere Mario Rendo trotta e domina il settore dei rifiuti
Le vicende processuali legate alla società che si occupa principalmente di igiene urbana e che, secondo il codice degli appalti, il Consiglio di Stato e Anac, varrebbero l'esclusione della ditta dall'appalto per la carenza dei requisiti professionali, è una questione che il Comune pare ignorare. «Non so che dirle, sono a un convegno a Roma», replica a questo giornale il sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno. Ma questa è solo la fine di una storia che parte almeno venti anni fa e che vede Andrea Domenico Rendo sovrastare il settore dei rifiuti, ma non solo. Tra i suoi interessi ci sono anche le scommesse e le operazioni immobiliari: il Consorzio nazionale stabile ambiente; il controllo diretto di Rendo su Catania; le operazioni immobiliari; il mondo delle scommesse. Ecco come il nipote di Mario Rendo, uno dei cavalieri dell'apocalisse mafiosa, controlla i servizi ambientali della città