Il Pezzo Etneo

Mario Ciancio vende La Sicilia e cede la proprietà a Dario Mirri
Il controllo dell’editoria catanese passa alla famiglia di Damir
Gabriele patti,  21 Novembre 2023
Un continuo scambio di ruoli, posti e quote in società quello tra le famiglie Ciancio e Mirri. Oltre alla pubblicità negli scali aeroportuali, i due patron, Mario Ciancio e Daniele Mirri, si sono succeduti anche nelle partecipazioni azionarie della Banca popolare di Vicenza spa. Adesso il quotidiano regionale passa a Mirri junior, già presidente del Palermo calcio e amministratore della società che dal 2018 gestisce gli stalli pubblicitari all'aeroporto di Catania. La distribuzione di commesse tra Mirri e Alessi a Palermo e Catania. Così l'editoria e la pubblicità rimangono nelle mani del solito gruppo di potere

Così Ciancio vende La Sicilia. L'ex direttore del quotidiano regionale si appresta a diventare anche ex editore. Chi controlla l'editoria etnea non è più l'imprenditore che negli ultimi quarant'anni è stato - ed è ancora - al centro delle cronache imprenditoriali e giudiziarie della città, ma il presidente del Palermo Calcio Dario Mirri. Immortalato in una foto allo stadio mentre fa il gesto dell'ombrello, il presidente ha rilevato la società calcistica nel 2019 con Hera Hora, la cui proprietà è condivisa dal gruppo City Football Midco Limited (titolare di circa il 94 per cento) e dall'associazione Amici Rosanero, che detiene una quota simbolica pari a circa lo 0,6 per cento. Nipote di Renzo Barbera, tra operazioni immobiliari, ristorazione, pubblicità, mercati e calcio e con l'ultimo atto riguardante la cessione del giornale regionale siciliano per antonomasia, adesso Mirri si appresta a diventare il vero erede di Mario Ciancio. Tra i termini dell'accordo per l'acquisizione de La Sicilia pare ci sia anche l'esclusione dell'attuale direttore Antonello Piraneo. Che, con la cessione in essere del giornale a Mirri, sembra possa cedere il passo a Marcello Sorgi, già editorialista de La Stampa.

Chi è Dario Mirri

Il presidente del Palermo è anche colui che sta riempiendo la città con schermi a led con la sigla Damir, la società di sua proprietà che dal 2018 è concessionaria degli spazi pubblicitari dell'aeroporto di Catania. Dell'azienda con cui gestisce la maggior parte dei suoi affari, condivide la proprietà con il padre Daniele che possiede solo l'1 per cento. Una condivisione che pare essere stata sofferta perché l'amministrazione della società è stata anche al centro di una battaglia giudiziaria tra padre e figlio quando Mirri junior è diventato amministratore unico. Ancora oggi, però, i due si spartiscono la proprietà di altre quattro società: la Sicilian Publicity advertising; Imperatore Federico srl, una società che si occupa di locazioni immobiliari e di cui Mirri senior ha la nuda proprietà e l'usufrutto; la Dmd srl con la quale esercitano l'attività di locazione immobiliare di beni propri e in leasing - e di cui fa parte anche la sorella di Dario, Monica Mirri - e Vita srl.

I collegamenti tra Ciancio e la famiglia Mirri

L'attività di Ciancio e Mirri viaggia da sempre su binari paralleli. Almeno dai primi anni duemila, quando con Nada srl - società di cui Ciancio detiene l'89 per cento con la Sanfilippo editore e l'11 per cento con Sicilia Pubblicità Domani srl -, gestiva insieme alla famiglia Mirri gli spazi pubblicitari dell'aeroporto di Catania fino al 2004, quando i Mirri cedono le proprie quote pari al 30 per cento, allo stesso Ciancio. Nell'affare pubblicità aeroportuale parrebbe centrasse anche Raffaele Lombardo, è quanto trapela dagli imprenditori del settore. Si parla degli anni antecedenti alla concessione della gestione dei servizi aeroportuali da parte di Enac a Sac. Nada è anche la società con cui Ciancio controlla il 98 per cento di Ipsa, Industria pubblicitaria srl, un'altra azienda che cura i servizi pubblicitari negli aeroporti a mezzo di impianti pubblicitari e cartellonistica, e il restante due per cento attraverso la Domenico Sanfilippo editore.

A dicembre 2018 - mentre Ciancio cede la direzione del giornale a Piraneo -, Mirri acquisisce gli spazi pubblicitari all'aeroporto con la società di proprietà della famiglia: la Damir srl. Un anno che pare abbia portato fortuna all'imprenditore che a ottobre viene eletto nel consiglio direttivo di ConfMegra, l'associazione che rappresenta le medie e grandi strutture di vendita iscritte a Confcommercio Palermo e due mesi dopo conquista l'aeroporto Vincenzo Bellini. Un affidamento diretto che tra gli altri, a giugno 2020, gli ha assicurato un emolumento, per citarne uno, di circa settemila euro per l'installazione degli impianti pubblicitari.

Un continuo scambio di ruoli, posti e quote in società quello tra le famiglie Ciancio e Mirri. Oltre alla pubblicità negli scali aeroportuali, i due patron si sono succeduti anche nelle partecipazioni azionarie della Banca popolare di Vicenza spa. Mario Ciancio e Daniele Mirri hanno detenuto o detengono, infatti, parte delle azioni della banca messa in stato di liquidazione dal 2017. Un anno prima, il 9 marzo del 2016, mentre cessa la partecipazione di Mirri senior, parallelamente comincia quella di Ciancio.

L'organizzazione della Fiera del Cavallo ad Ambelia nel 2019: la distribuzione di commesse tra Mirri e Alessi

Era la primavera del 2019 e alla presidenza del governo regionale sedeva Nello Musumeci. Come ogni stagione primaverile dell'era Musumeci, la priorità era la festa del cavallo ad Ambelia, la tenuta tanto cara all'ex presidente e attuale ministro della Protezione civile. Dal 10 al 12 maggio si doveva festeggiare. Fervevano i preparativi. Era necessaria una campagna pubblicitaria che potesse soddisfare i desiderata del presidente. Una buona occasione per accontentare tutti e non scontentare nessuno. Così la campagna esterna sull'Isola viene affidata ad Alessi spa, l'azienda di Giovanni Alessi, leader nel settore delle installazioni, alla cifra complessiva di 12mila euro. Ma serviva suscitare anche l'interesse dei turisti. E serviva subito, non appena atterrati a Catania. E altri 12mila euro sono stati sborsati nei confronti di Damir per la campagna di sponsorizzazione dell'evento all'aeroporto di Catania. Ogni occasione è buona per la spartizione di soldi pubblici ai potenti di Catania con la complicità della politica.

I due gruppi imprenditoriali negli ultimi anni si sono divisi le affissioni a Catania, ma anche a Palermo. «Un appannaggio quasi esclusivo» che nel caso del capoluogo è stato sottolineato dall'Anac che, nel 2020, aveva messo in evidenza come si fosse costituito un sostanziale duopolio delle affissioni in città. Quest'ultimo, peraltro, affidato senza gara d'appalto, ma tramite affidamento diretto. Un duopolio che, dopo la cessione de La Sicilia a Mirri, si riflette anche nel panorama editoriale catanese in cui a controllare i giornali online tramite la pubblicità c'è Digitrend, la costola di Alessi spa.

Il gruppo Mirri e il gruppo Alessi hanno condiviso anche un ruolo nel cda di LiveSicilia: fino al 2016 c'era Daniele Mirri che, successivamente, è stato sostituito dall'attuale amministratore delegato di Digitrend Biagio Semilia. In entrambi i casi si tratta di partecipazioni storiche.

L'accusa poi prescritta nell'inchiesta Grandi Eventi

Come tutti i padroni di Catania, anche Mirri è stato coinvolto in procedimenti penali. Nel suo 'curriculum processuale' c'è una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione a seguito del trascorrere dei termini nell'inchiesta Grandi eventi, il procedimento incardinato sui presunti reati di turbativa d'asta, truffa e turbata libertà degli incanti. 

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