Il Pezzo Etneo

Amministrative, De Luca presenta Savoca come candidato sindaco
L’atteso ritorno del «figliol prodigo» Villari e il sostegno a Maugeri
Gabriele patti,  17 Marzo 2023
È stato presentato questa mattina il candidato sindaco a Catania di Sud chiama Nord Gabriele Savoca, tra speranze di riabbracciare vecchi amori e nuovi ingressi. L'apertura ai cinque stelle: «Se si svegliano siamo disposti a collaborare»

«Se il Movimento cinque stelle si sveglia, noi siamo disposti ad allearci». Cateno De Luca, ex sindaco di Messina e deputato all'Assemblea regionale siciliana, è consapevole che la candidatura di Gabriele Savoca a sindaco di Catania, 31 anni, avvocato di professione che esercita nello studio di famiglia in cui esercita il padre Luigi Savoca, è una sfida difficile. Ma il passo in avanti rispetto agli altri partiti, almeno quelli che contano, che non hanno ancora un nome definitivo, rientra nel pieno stile dell'ex primo cittadino peloritano. Che dice di credere ai giovani perché «se non la cambiate voi questa terra, chi dovrebbe farlo?», è l'invito di De Luca rivolto alla platea di circa sessanta persone riunitasi oggi in piazza Università davanti il bar Prestipino, alla presenza del presidente e deputato regionale Ismaele La Vardera, il referente provinciale Danilo Lo Giudice e, appunto il candidato sindaco di Sud chiama Nord Gabriele Savoca. «Più sicuro Gabriele», esorta il suo candidato l'onorevole mentre li immortalano in una foto con la classica V di vittoria. Un simbolo diventato segno di riconoscimento dell'ex sindaco che, forse involontariamente, ricorda la V per vendetta di quando i cinque stelle erano ancora grillini.

«Siamo i primi tra i partiti a esprimere un candidato sindaco», rivendicano De Luca e Savoca. Il riferimento è esclusivamente al centrodestra e al centrosinistra, non ai candidati civici che hanno già ufficializzato la propria candidatura: Giuseppe Giuffrida, Salvatore Tomasello, Giuseppe Lipera e l'ex assessore alla mobilità Pippo Arcidiacono. «In questa città - incalza De Luca - c'è una sorta di cappa e la paura di metterci la faccia per un clima politico mafioso che noi abbiamo combattuto sempre e comunque». E continua: «Ci sono tanti che vorrebbero essere al tuo posto Gabriele - spiega il deputato regionale rivolgendosi al 31enne candidato -, sono quelli che non fanno niente tutto l'anno e poi a due, tre mesi dalle elezioni diventano i salvatori della patria». Certo, le regionali hanno consentito al partito di De Luca di strutturarsi anche a Catania con due onorevoli all'Ars e un referente provinciale. Si tratta rispettivamente dell'ex assessore alle attività produttive della giunta Pogliese Ludovico Balsamo, del deputato regionale Davide Vasta, adesso decaduto a seguito del ricorso presentato, ma ancora in dubbio per via della possibilità di impugnare la decisione dei giudici amministrativi. Strutturata sì, ma non ancora in grado di sostenere una campagna elettorale a sindaco da sola. «L'unico con cui il partito è disposto a collaborare anche in coalizione è il Movimento cinque stelle», sostiene De Luca a questo giornale. Lo dice a poche ore dall'annuncio che vede l'ex viceministro 5stelle Laura Castelli la nuova segretaria di partito.

Per chi come Sud chiama Nord si è trovata a una prima prova elettorale per le Regionali, qualche passo in avanti è stato fatto. «Le elezioni regionali hanno rotto l'incantesimo e hanno dato fiducia ai candidati e a forze politiche non allineate - commenta De Luca - siamo una forza civica di territorio che ha fatto un passo importante, ma non abbiamo avuto la fiducia di tanti siciliani che col cuore ci hanno seguito e poi però nei fatti se ne sono pentiti». Un'affermazione che, per De Luca, viene avvalorata dai tanti «messaggi di pentimento che ci sono arrivati». L'occasione è utile per fare un resoconto di questi primi mesi da onorevole all'Ars e il contributo «importante» di De Luca nell'approvazione della legge finanziaria. «Il governo regionale ha avuto l'intelligenza di trovare un equilibrio con chi, come me, è uno dei più lungimiranti in tema di bilancio - sottolinea il deputato - Non lo dico io, ma mi è stato riconosciuto, e infatti sono stato relatore dell'intera opposizione».

Il candidato a sindaco Gabriele Savoca

«Sulle prossime amministrative c'è una scommessa di rinnovamento che stiamo cercando di portare avanti perché non possiamo utilizzare i palazzi istituzionali come mercimonio della politica blasonata». Ecco, prosegue De Luca, «la sfida che lanciamo a Catania è contro gli stupratori della città». Ma chi è Gabriele Savoca? Figlio dello stimato professionista Luigi Savoca, avvocato pure lui, entrambi avvocati, professione che esercitano proprio nello studio di famiglia. L'attività politica di Savoca comincia al liceo, tra i corridoi dell'istituto classico Mario Cutelli, in cui ha ricoperto la carica di rappresentante, per poi proseguire all'università sempre sotto forma di collaborazioni ma senza mai spendersi negli organi elettivi dell'ateneo. A suo sostegno De Luca prevede la formazione di due liste: Sud chiama Nord e Savoca sindaco di Catania-Sicilia Vera De Luca.

Ex e new entry tra l'atteso figliol prodigo e nuovi avvicendamenti

C'è una cosa di cui il deputato è ancora rammaricato. Ed è la fuoriuscita di Angelo Villari che, dopo la breve parentesi con De Luca, ha deciso di creare un proprio movimento e fondare Comunità in progresso. Con questa lista sta chiudendo accordi con Raffaele Lombardo. Gravina di Catania ne è un esempio, dove l'ex vicesindaco in quota Villari Rosario Condorelli, adesso è candidato a sindaco contro Massimiliano Giammusso di FdI, in qjuota Mpa. Quest'ultimo primo nemico di De Luca per un conto in sospeso che risale alle precedenti vicende giudiziarie. «Su Villari ci auguriamo che rappresenti una parabola importante: quella del figliol prodigo - commenta al Pezzo -, lo abbiamo accolto quando gli altri lo hanno deriso e messo alla berlina e lo abbiamo difeso da attacchi politici infamanti che non meritava». Il riferimento è al periodo in cui l'ex segretario del Pd aveva appena lasciato il partito per incomprensioni con il segretario regionale Anthony Barbagallo. Con lui anche Luigi Bosco che, adesso, pare si stia riavvicinando al progetto De Luca.

«Spero si ricreda e riprenda quello spirito che lo aveva portato a collaborare con noi e che faccia prevalere quella lealtà che noi abbiamo sempre manifestato nei suoi confronti - precisa - certo che lo riaccoglierei perché so di avere a che fare con una persona perbene, non sono vendicativo». Il passo indietro di Villari ricorda per certi aspetti il breve periodo d vicinanza tra Dino Giarrusso e De Luca, prima che l'alleanza scoppiasse per «divergenti idee politiche», dicevano i protagonisti. In realtà al centro della diatriba c'era la proprietà del simbolo. Dello stesso simbolo fondato da Giarrusso, poi rimasto a De Luca e adesso a sostegno di Savoca sindaco. «Giarrrusso è stato un bluff politico anche volendolo accogliere per un caffè lo faccio perché da buon cristiano il saluto non lo tolgo a nessuno». Ma «non c'è alcuna possibilità di ricominciare a collaborare», risponde categorico De Luca. Se Villari e Giarrusso hanno abbandonato il progetto, molti di Italexit, il partito fondato da Gianluigi Paragone, stanno sposando il progetto di Sud chiama Nord. E quindi nell'universo reazionario rientrano il candidato al consiglio comunale e attuale consigliere alla quinta municipalità Santo Musumeci, così come mister 700 preferenze Giovanni Trovato che candiderà sua figlia al Comune, sempre a sostegno dei De Luchiani. E, ovviamente, Luigi Savoca, candidato alla Camera con Italexit alle ultime Politiche, ma senza ottenere lo scranno da deputato. Si discute poi di un probabile nuovo ingresso: si tratta di Turi Maugeri dell'Udc, vicino all'assessore regionale all'Istruzione e formazione professionale Mimmo Turano. A Mascalucia è Maugeri il candidato di Sud chiama Nord. Almeno secondo De Luca.

«Lo conosco da tempo - spiega - e ormai possiamo dire che ha cominciato un percorso con noi». E infatti l'ex sindaco di Messina sarà domenica a Mascalucia a comiziare e presentare il progetto. «È uno di quelli con tanta onestà intellettuale», è l'endorsement di De Luca. Talmente onesto che ha convinto il deputato a sostenerlo nonostante tra i suoi sostenitori ci siano anche gli autonomisti. A Catania, invece, c'è solo un partito a cui De Luca aprirebbe volentieri: «Su Catania non vogliamo avere alleanze con i partiti che sono stati responsabili dello stupro di questa città - conclude - gli unici partner ammessi sono gli amici dei cinque stelle, se vogliono fare un percorso serio e non contribuire all'elezione di candidati che comunque appartengono a certe consorterie che hanno gestito la città».

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