Il Pezzo Etneo

Amministrative: la sfida a tre di Mascalucia e l’incognita del quarto candidato
Magra, Maugeri, D’Urso Somma e il dialogo progressista per un altro sindaco
Gabriele patti,  27 Febbraio 2023
Le spaccature in Fratelli d'Italia e nel Partito democratico, il probabile candidato aggiunto del centrosinistra, l'aumento della popolazione e i seggi. Tutto quello che c'è da sapere sulle comunali nel paese pedemontano

Ci potrebbe essere davvero un quarto candidato sindaco a Mascalucia. La candidatura potrebbe arrivare a stretto giro proprio dai due partiti che per il momento vengono definiti totalmente assenti: il Movimento cinque stelle diretto da Nuccio di Paola e dal deputato Luciano Cantone, e il Partito democratico guidato dal deputato alla Camera Anthony Barbagallo. Ad anticiparlo, senza però fare riferimento a partiti, è stata la pagina social Mascalucia Doc. Ed è proprio da un accordo nato tra i corridoi di Montecitorio che potrebbe arrivare un nome per la corsa progressista alla poltrona da primo cittadino nel territorio pedemontano. «Stiamo dialogando per un'eventuale coalizione progressista a supporto di un candidato sindaco ancora da scegliere», fanno sapere Pd e M5s dopo la riunione tenutasi domenica sera a Catania. Il nome, dunque, non sarebbe ancora ufficiale, anche se ne circola uno in particolare. Ma su questo attivisti e coordinatori mantengono il più stretto riserbo. Anche perché un altro competitor spariglierebbe le carte non tanto nel centrodestra, già alle prese con due candidati - Francesco D'Urso Somma e il sindaco uscente Enzo Magra -, ma soprattutto al centro.

A pagarne lo scotto potrebbe essere l'ex primo cittadino di Mascalucia Salvatore Maugeri, tra i primi a scendere in campo per la campagna elettorale con un progetto civico, dopo dieci anni di stop. Maugeri, infatti, vicino a Mimmo Turano sarebbe sostenuto dai centristi di Cuffaro, dall'Mpa e da alcuni uomini del Pd. Si parla di Renzo Zappalà, Claudio Pappalardo e Pasquale Paolillo. Il primo già a sostegno di Maugeri, gli altri due invece risulterebbero ancora svincolati e quindi potrebbero fornire un valido supporto al nuovo candidato di centrosinistra. Circostanza che andrebbe a danno di Maugeri, ma anche di Angelo Villari, l'ex segretario provinciale del Pd che per la competizione alle Regionali ha abbandonato il partito per schierarsi con Cateno De Luca. Oggi ha fondato un suo movimento, Comunità in progresso, e a Mascalucia starebbe sostenendo Magra. Un candidato progressista però potrebbe convincere Pappalardo - farmacista di professione ed ex segretario di circolo a Mascalucia, molto vicino a Villari - a dirottare i propri voti su un candidato di appartenenza. In una gara dove il favorito sembra il sindaco uscente, anche se si parla già di probabile ballottaggio. Quest'ultimo però condizionato dalla presenza o meno del quarto candidato.

Aumenta la popolazione e i consiglieri da 16 potrebbero passare a 24

Un altro scoglio che rende tortuoso il percorso verso la conquista della poltrona da sindaco è l'aumento della popolazione da circa 30mila a 33mila abitanti, così come registrato da Istat. Circostanza, questa, a cui conseguirebbe per legge l'aumento dei consiglieri e, per ciò stesso, il corrispondente aumento dei posti nelle liste elettorali. Si tratta di un surplus di otto consiglieri: da 16 si passa a 24. Otto posti in più che, in caso di conferma definitiva dalla Regione, renderebbero le cose più complicate per il Movimento cinque stelle alle prese con le difficoltà derivanti dalla ricerca di 24 candidati. Per questo sarebbe necessario il soccorso del Partito democratico. L'aumento della popolazione non avrebbe però come unica conseguenza il corrispondente aumento dei consiglieri, ma con esso anche la corresponsione di fondi regionali in misura superiore rispetto a quanto erogato negli anni precedenti. Anche per questo motivo la sfida a Mascalucia ingolosisce parecchio.

La destra (senza centro) su due candidati

Francesco D'Urso Somma ed Enzo Magra. Due candidature che creano non pochi problemi all'interno di Fratelli d'Italia. Il primo, ex coordinatore regionale del partito, è il candidato del deputato Manlio Messina con il sostegno del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno. Il secondo è il sindaco uscente, uomo del vicepresidente del governo Schifani Luca Sammartino. Sebbene Magra abbia sempre ribadito di essere «il sindaco di tutti». Ad appoggiarlo nella corsa a sindaco ci sarà la corrente Pogliese, primo tra tutti il riferimento dell'onorevole Ars Dario Daidone (uomo di Pogliese) al Comune di Mascalucia. Ovvero: mister 900 preferenze Andrea Guglielmino. C'è la Forza Italia di Marco Falcone rappresentata dall'assessore alle Manutenzioni straordinarie e Lavori Pubblici Damiano Marchese. E c'è Comunità in progresso di Angelo Villari. E poi c'è Fabio Mondelli, uomo di Galvagno a sostegno di Magra durante gli ultimi cinque anni di sindacatura. Proprio Mondelli avrebbe manifestato perplessità ad appoggiare D'Urso Somma, prediligendo il sindaco uscente. Così Galvagno potrebbe provare a mantenere gli equilibri e dirottare quel che può sul pupillo di Messina. Nel frattempo da Roma parrebbe che l'ordine sia uno solo: il centrodestra deve andare unito. Il solito ritornello di ogni campagna elettorale.

Enzo Magra

Architetto di professione, la sua sindacatura (nessuna indagine è stata realizzata a carico di Magra, lo si precisa) sebbene apprezzata in paese soprattutto dalle associazioni cittadine, è stata al centro delle polemiche. La gestione del servizio di raccolta dei rifiuti - che ha visto l'alternarsi di tre ditte con innumerevoli passaggi dai giudici amministrativi -, la pubblica sicurezza e le inchieste. Prima Overtrade, poi Malupassu e infine Report. La prima innestata sugli interessi della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano sul traffico e spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio. La seconda instaurata sul passaggio brevi manu del piano regolatore a Salvatore Puglisi, capo del clan mafioso di Mascalucia. L'altra per l'esplosione di una cabina telefonica a Massannunziata che, stando alle intercettazioni, avrebbe dato fastidio ai gestori del bar Amelie. Un buon motivo per farla sparire. Al centro di Report e Malupassu sono finiti alcuni attuali dirigenti del Comune e l'assessore Alfio D'Urso. Il nome di quest'ultimo, seppur non indagato, compare diverse volte nei brogliacci delle intercettazioni. I sodali del gruppo mafioso Puglisi-Mazzaglia erano soliti riferirsi all'assessore - ai tempi dell'inchiesta presidente del Consiglio comunale quando a guidare palazzo di città c'era Giovanni Leonardi - con l'appellativo di "zio Alfio". L'immagine di Magra, «professionista e persona perbene», lo definiscono i più, è stata macchiata dall'avere avuto alle sue dipendenze Elena Nicosia, la 35enne salita sul palco a fianco di Magra per le amministrative del 2018 e sette mesi dopo finita agli arresti domiciliari a seguito dell’operazione Overtrade. Poi condannata in appello a 4 anni e 6 mesi e 18mila euro di multa, per aver ricoperto il ruolo di raccordo tra gli uomini delle cosche e gli acquirenti della droga, occupandosi in alcuni casi anche del trasporto. «Il cioccolato dove l’hai messo? Si è sciolto tutto nello sti..» (scrive MeridioNews, nda) le chiedeva intercettato il boss Salvatore Mazzaglia in una conversazione captata dalle microspie nell'autovettura di quest'ultimo. Non solo inchieste, però. Tra i meriti dell'amministrazione Magra ci sono, sebbene non esenti da polemiche, la riapertura di parco Trinità-Manenti e del parco Monte Ceraulo. E il rifacimento del manto stradale delle vie cittadine. Anche in questo caso però con qualche piccola complicazione che, in alcuni casi, ha fatto sì che il cemento arrivasse a coprire i marciapiedi eliminando il dislivello tra sede stradale e passaggio pedonale.

Francesco D'Urso Somma

Figlio di Pippo D'Urso Somma, storico sindaco di Mascalucia ed ex deputato all'Ars durante la decima legislatura con il Partito liberale italiano (Pli). Acerrimo nemico di Magra, D'Urso Somma junior ha già provato a conquistare la poltrona da sindaco nel 2018, ma senza successo. Riuscendo però a ottenere un consigliere comunale. È Fabio Savasta, cresciuto in Avanguardia, associazione di estrema destra presieduta dal sindaco uscente di Gravina Massimiliano Giammusso, sarà anche quest'anno a sostegno del pupillo di Manlio Messina. Imprenditore e titolare de L'altra Pizza, attività di ristorazione che sorge in via Etnea, in pieno centro storico, D'Urso Somma ci riprova. Dopo la conferma del sostegno del consigliere Mondelli a Magra, le possibilità che possa vincere si riducono drasticamente, ma il suo profilo pullula di foto che lo ritraggono in compagnia di nuove leve. È cresciuto in questo paese e sulle pagine de La Sicilia dice di conoscere «ogni anfratto del paese dove è cresciuto e ha deciso di investire».

Turi Maugeri

Salvatore Maugeri, meglio noto come Turi, è stato già sindaco di Mascalucia. E anche lui, come i suoi due successori, è stato protagonista di vicende poco chiare. Dai rifiuti interrati vicino all'istituto comprensivo Pime, ai tempi in cui Mosema dava più problemi del solito, fino alle presunte accuse di abusivismo edilizio. Accuse che però non si sono mai concretizzate in sentenze o condanne. Vicinissimo all'assessore regionale all'Istruzione e alla formazione professionale dell'Udc Mimmo Turano, Maugeri sarebbe sostenuto dagli autonomisti di Lombardo, dai centristi di Cuffaro e da qualche anima del Pd. Medici, soprattutto. Ovvero coloro che nei piccoli paesi, com'è quello di Mascalucia, contano. Contano perché fungono da bacino elettorale riuscendo a smistare voti a quello o all'altro candidato. Gli stessi che, però, nel caso di un candidato del centrosinistra potrebbero dirottare sulla bandiera di partito. Al suo fianco ci sono i consiglieri comunali Ignazio Maugeri e Lucia Italia. Figlio dell'ex primo cittadino, il primo. Avvocato di professione e donna di fiducia di Maugeri, Italia è consigliere comunale e in passato le è stata affidata anche la presidenza di Mosema per rimettere in sesto un bilancio che di buchi ne aveva più d'uno. Se Italia avrebbe già rifiutato un'altra corsa, la candidatura di Maugeri junior sembra essere sempre più vicina. Anche se per il momento è meglio mantenere un basso profilo: «Scioglierò ufficialmente la riserva tra qualche giorno - sostiene al Pezzo il consigliere - ho necessità di avere il quadro chiaro prima di compiere una scelta definitiva, ma comunque sarò a sostegno del progetto civico di mio padre». Anche se un quarto candidato, come detto, potrebbe far optare per altri piani.

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