Il caso Nicotra-Daidone, i più piccoli Ferlito e Moscato e quelle ‘pezze’ di Pogliese
Ci sono un condannato in primo grado per peculato, un archiviato per corruzione e un deputato alla Camera prescritto per truffa aggravata. Tre presunti reati per tre presunti capicorrente. Rispettivamente l'ex sindaco di Catania e attuale senatore Salvo Pogliese, il più giovane presidente dell'Ars Gaetano Galvagno e il vicecapogruppo di FdI a Montecitorio Manlio Messina. Per lui la contestazione di truffa aggravata risale ai tempi in cui era consigliere comunale a Palazzo degli Elefanti. Più di recente è stato coinvolto nella vicenda di Absolute Blu e il caso Cannes, quando era assessore al Turismo del governo regionale presieduto da Nello Musumeci. Tre correnti, anche se sarebbe meglio scrivere di due, dal momento che per le amministrative pare si sia costituito l'asse Galvagno-Messina. E così due contro uno: Galvagno e Messina contro Pogliese. Almeno in provincia, tra gli altri Mascalucia e Gravina. Basta guardare ai movimenti nell'ambiente politico universitario catanese. In particolare nei cda dell'Ersu e dell'Ateneo dove Alleanza universitaria, associazione studentesca guidata da Francesco Ferlito (giovane braccio destro di Pogliese) e We love Unict, bacino elettorale all'Università di Galvagno, se le danno di santa ragione. Così Ferlito è tra i primi uomini del senatore a entrare nel mirino di Galvagno. Ma anche uno degli ultimi che sta cedendo al potere del presidente. Oltre a Galvagno nel mirino di chi, come Ferlito, punterebbe a un posto all'Ars tra cinque anni, c'è anche l'ex consigliere d'amministrazione in Sidra Dario Moscato. Incomprensioni e litigi che, al contrario di altri, per il momento non hanno avuto strascichi giudiziari. Come invece avvenuto tra i 'grandi' di FdI, in particolare tra il consigliere comunale Carmelo Nicotra e l'attuale onorevole all'Ars Dario Daidone.
Dario Daidone e Carmelo Nicotra, il ricorso per un posto all'Ars: gli incarichi al vaglio del Tribunale
C'è una questione che all'interno di Fratelli d'Italia etnea sembra non avvertirsi ma che esiste. Ed è il ricorso che il consigliere comunale Carmelo Nicotra, candidato alle Regionali tra le fila di FdI, senza però ottenere lo scranno da onorevole, ha proposto nei confronti di Dario Daidone, attuale deputato all'Ars, per ritenuta ineleggibilità al parlamento regionale. Nella lista provinciale dei meloniani c'erano Nicotra, Daidone, Galvagno e Zitelli. E tutta la corrente Pogliese «stava con Nicotra». O, almeno, questo si vociferava. Il consigliere comunale, alla fine, è stato il primo dei non eletti. Galvagno, sebbene primo della sua lista con circa 13mila preferenze, ha conquistato un seggio con il listino del presidente. Ovvero la possibilità riservata all'inquilino di palazzo d'Orleans di scegliere i suoi uomini a prescindere dal risultato elettorale. Svuotato un posto, oltre a Daidone (circa 11mila preferenze) è scattato il seggio pure per Zitelli che ha ottenuto poco più di novemila voti. Nicotra ne ha presi quasi cinquemila. Così il ricorso contro Daidone di cui oggi si è tenuta la seconda udienza al tribunale ordinario di Palermo. Al vaglio del tribunale c'è l'incarico da direttore al Policlinico San Marco-Rodolico e la presunta tardività nel rassegnare le dimissioni da componente del cda dell'Irfis, l'istituto finanziario della Regione.
Le beghe giovanili
Consigliere comunale a Gravina di Catania a sostegno del sindaco Massimiliano Giammusso, Ferlito, giovane rampollo di Salvo Pogliese, è cresciuto tra le fila di Avanguardia, associazione di estrema destra presieduta dal primo cittadino gravinese, quando la carriera politica dell'attuale consigliere comunale Luca Sangiorgio e del presidente della quarta municipalità Erio Buceti era ancora solo una questione di palazzi universitari. Negli ambienti politici gli riconoscono il merito di «saper fare gli incastri» (in politichese: la pratica degli accordi con altri partiti inserendo candidati nelle liste elettorali, talvolta anche candidati fantocci). Ma anche il demerito di alzare troppo spesso i toni. È il caso delle ultime Regionali, quando in Corso delle Province, nel comitato elettorale di Carmelo Nicotra, una banale discussione con Dario Moscato (anche lui uomo di Pogliese) ha rischiato di prendere un'altra piega. Pomo della discordia le schermaglie per i banchetti a giurisprudenza tra i giovanissimi di Alleanza Universitaria (associazione presieduta da Ferlito) e Azione, facente riferimento a Moscato. Le loro carriere sono sempre andate di pari passo: profilo istituzionale per Moscato, più di maccheronica sostanza quello di Ferlito. Un ruolo in Poste italiane per Moscato prima della nomina al consiglio di amministrazione di Sidra spa, la partecipata dell'acqua; una poltrona da consigliere comunale a Gravina per Ferlito. Entrambi figliocci di Salvo Pogliese, talvolta costretto a mettere più di una pezza per sanare le controversie.
L'iscrizione tardiva nell'albo delle associazioni universitarie e la successiva proroga del termine
Un'altra questione che ha contribuito ad aggravare i rapporti tra Galvagno e Ferlito è stata l'iscrizione all'albo delle associazioni universitarie. Un bando scaduto e settimane dopo prorogato su richiesta delle stesse associazioni che, a causa delle elezioni regionali, non erano riuscite a completare la procedura nei tempi prestabiliti. Tra queste c'erano Arcadia, riferimento del vicepresidente leghista del governo Schifani Luca Sammartino, e We Love Unict, di Galvagno. L'unico modo per autorizzare la proroga dei termini, sebbene al limite con le procedure, era il parere favorevole espresso in Consulta da parte di tutte le associazioni. In caso contrario le associazioni ritardatarie non sarebbero state riconosciute da Unict e non avrebbero potuto partecipare ad altri bandi: primo su tutti quello per la gestione delle aule studio nonché altri bandi di progettazione. A storcere il naso è stata Alleanza universitaria, associazione presieduta da Ferlito e riferimento dell'ex sindaco di Catania. Circostanza che ha creato non pochi problemi all'interno del partito: in particolare tra un pretenzioso Galvagno e un riottoso Ferlito. E Pogliese ha dovuto mettere un'altra pezza. Adesso tutte le associazioni risultano regolarmente iscritte.