Il sindaco: «Telecamere? No, lì non è stata prevista videosorveglianza»
«Sposami G.», «Sì, ti sposo». Lo sposalizio tra ignoti è stato annunciato all'intero paese di Mascalucia attraverso una scritta a caratteri cubitali impressa sul muro perimetrale del cimitero che costeggia il parcheggio di servizio. Di mattina area adibita alla sosta dei veicoli, di notte luogo di incontro per innamorati. I quali tengono a fare sapere a tutti di esserlo. C'è chi si perde negli occhi altrui ed «è un piacere perdersi», si legge, e chi invece riconosce il carattere «speciale» di qualcuno perché sarebbe uguale all'autore della dedica. Non può mancare l'insegna simbolo della città di Catania: «Ct 46 Catania». Il risultato? Tutto il muro dell'ala più nuova del cimitero è stata imbrattata.
Se l'inciviltà è tra i principali problemi del paese pedemontano, la manutenzione ordinaria e gli strumenti per prevenirla latitano. «Il punto non è se il Comune ha i fondi necessari per eseguire la manutenzione - sostiene il sindaco Enzo Magra al Pezzo Etneo -, ma il vero problema è che anche qualora decidessimo di provvedere alla pulizia del muro, dopo poco tempo le scritte ricomparirebbero». Eppure, però, basta dare uno sguardo a Google maps per rendersi conto che la prima scritta è comparsa almeno due anni fa. Da allora non è stato effettuato nessun intervento di bonifica e le dediche non hanno fatto altro che aumentare. Così chi si reca al cimitero per ricordare i propri cari, è costretto a imbattersi in messaggi d'amore, talvolta accompagnati anche da simboli fallici.
Inciviltà e vandalismo sono difficoltà comuni a più amministrazioni della provincia che da tempo provano a mettere in atto possibili soluzioni. Il più delle volte senza riuscirci. Tra quelle prospettate e che sembrano dare più risultati c'è l'implementazione di un apparato di videosorveglianza. Circostanza, questa, ben nota all'amministrazione che a ottobre ha varato un piano per la sicurezza urbana del territorio comunale, con tanto di elenco dei punti sensibili in cui sono state installate le telecamere. In totale sono 12 le zone in cui sono attivi gli occhi elettronici. Si tratta di palazzo comunale, dell'edificio comunale riservato all'espletamento dei servizi sociali, dell'ex tribunale, dell'ex biblioteca comunale, l'auditorium, la delegazione comunale di Massannunziata e la villa comunale, parco Trinità Manenti, l'ex Sprar (poi Siproimi, acronimo di Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati e oggi Sai, ndr) di via Porto Marretti, Parco Monte Ceraulo, al Palazzetto dello Sport e all'ex struttura sportiva di Massannunziata, prima utilizzata dall'ex Calcio Catania. Alla lista degli obiettivi sensibili, però, i dirigenti e la polizia municipale non hanno ritenuto di inserire anche il parcheggio di via Cimitero.