Il Pezzo Etneo

Il presidente del vero Partito socialista democratico replica a Vincenzo Drago
«Nel Psdi un imputato per appropriazione indebita non sarebbe stato candidato»
Redazione,  06 Maggio 2023
Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera aperta a firma di Dino Madaudo, presidente nazionale del Psdi in risposta alle dichiarazioni del candidato sindaco dopo la diffida all'utilizzo del simbolo del partito socialista democratico

Dopo l'articolo Ammessa la lista di Vincenzo Drago sindaco, sostenuto dall’ex generale Pappalardo La diffida per il simbolo e l’accusa di appropriazione indebita per l’Atletico Catania pubblicato da questo giornale, il presidente nazionale del vero Partito socialista democratico italiano (Psdi) Dino Madaudo non le manda a dire e replica alle dichiarazioni del candidato sindaco Drago. Lo fa con una lunga lettera aperta rivolta proprio all'avvocato civilista accusato di calunnia e appropriazione indebita per la vicenda relativa alla società calcistica Atletico Catania. «Mi hanno definito un nostalgico», è la doglianza di Madaudo che però non sembra avere alcuna intenzione di stare a guardare.

«Gli elettori di oggi devono sapere che i partiti veri non consentivano a persone chiacchierate di candidarsi. Oggi c’è un candidato a sindaco di Catania che ha tentato di usare un simbolo di un Partito senza averne alcun titolo. Il simbolo non ha giustamente potuto utilizzarlo. La sua reazione è stata un attacco maleducato e irrispettoso verso la mia persona. Ritengo di essere rimasto un uomo che è tra le poche memorie storiche della politica siciliana e italiana e che comprende bene e molto degli uomini e dei loro comportamenti, per esperienza. Ribadisco che nel partito dove io sono stato dirigente, una persona accusata di avere, direttamente o in concorso, preso la cassa di una squadra di calcio, non sarebbe stato candidato. Per usare un simbolo che si riferisca al mondo socialista e democratico, quanto meno viene anche richiesto che l’interessato sappia cosa sia, cosa significhi essere nel mondo socialista e democratico. Mancano tutte le precondizioni per le quali questo avvocato possa rappresentarci alle elezioni».

Prima la difesa e poi l'attacco: «Ora è il momento di fare il bene della città e chiudere le polemiche»

Il Psdi, come ribadito, non ha nulla a che vedere con il generale in congedo Antonio Pappalardo, né con l'avvocato. Piuttosto il partito fondato nel 1947 non solo è ancora in vita, ma presenta anche due candidati al Consiglio comunale tra le fila del fronte progressista, a sostegno del candidato sindaco Maurizio Caserta.

«Si tratta di Claudio Melchiorre e Gabriella Chiarello. Sono candidati nella lista civica di Maurizio Caserta, galantuomo, libero, capace e competente, che sa lavorare e ottenere risultati. Ora è il momento di fare il bene della città di Catania e chiudere le polemiche. Il prossimo 13 maggio io, il segretario nazionale dei socialdemocratici Umberto Costi e i nostri candidati saremo a Catania per una conferenza stampa. Chiediamo ai catanesi di tornare alla politica alta e produttiva. Nessuno deve essere lasciato indietro. Tanto meno una città come Catania, che dopo lustri di abbandono può tornare a illuminarsi di futuro, ricchezza, ordine e pulizia».

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