«Nel Psdi un imputato per appropriazione indebita non sarebbe stato candidato»
Dopo l'articolo Ammessa la lista di Vincenzo Drago sindaco, sostenuto dall’ex generale Pappalardo La diffida per il simbolo e l’accusa di appropriazione indebita per l’Atletico Catania pubblicato da questo giornale, il presidente nazionale del vero Partito socialista democratico italiano (Psdi) Dino Madaudo non le manda a dire e replica alle dichiarazioni del candidato sindaco Drago. Lo fa con una lunga lettera aperta rivolta proprio all'avvocato civilista accusato di calunnia e appropriazione indebita per la vicenda relativa alla società calcistica Atletico Catania. «Mi hanno definito un nostalgico», è la doglianza di Madaudo che però non sembra avere alcuna intenzione di stare a guardare.
«Gli elettori di oggi devono sapere che i partiti veri non consentivano a persone chiacchierate di candidarsi. Oggi c’è un candidato a sindaco di Catania che ha tentato di usare un simbolo di un Partito senza averne alcun titolo. Il simbolo non ha giustamente potuto utilizzarlo. La sua reazione è stata un attacco maleducato e irrispettoso verso la mia persona. Ritengo di essere rimasto un uomo che è tra le poche memorie storiche della politica siciliana e italiana e che comprende bene e molto degli uomini e dei loro comportamenti, per esperienza. Ribadisco che nel partito dove io sono stato dirigente, una persona accusata di avere, direttamente o in concorso, preso la cassa di una squadra di calcio, non sarebbe stato candidato. Per usare un simbolo che si riferisca al mondo socialista e democratico, quanto meno viene anche richiesto che l’interessato sappia cosa sia, cosa significhi essere nel mondo socialista e democratico. Mancano tutte le precondizioni per le quali questo avvocato possa rappresentarci alle elezioni».
Prima la difesa e poi l'attacco: «Ora è il momento di fare il bene della città e chiudere le polemiche»
Il Psdi, come ribadito, non ha nulla a che vedere con il generale in congedo Antonio Pappalardo, né con l'avvocato. Piuttosto il partito fondato nel 1947 non solo è ancora in vita, ma presenta anche due candidati al Consiglio comunale tra le fila del fronte progressista, a sostegno del candidato sindaco Maurizio Caserta.
«Si tratta di Claudio Melchiorre e Gabriella Chiarello. Sono candidati nella lista civica di Maurizio Caserta, galantuomo, libero, capace e competente, che sa lavorare e ottenere risultati. Ora è il momento di fare il bene della città di Catania e chiudere le polemiche. Il prossimo 13 maggio io, il segretario nazionale dei socialdemocratici Umberto Costi e i nostri candidati saremo a Catania per una conferenza stampa. Chiediamo ai catanesi di tornare alla politica alta e produttiva. Nessuno deve essere lasciato indietro. Tanto meno una città come Catania, che dopo lustri di abbandono può tornare a illuminarsi di futuro, ricchezza, ordine e pulizia».