Il Pezzo Etneo

Amministrative, il fronte progressista alla resa dei conti tra Pd e 5stelle
«Entro questo fine settimana avremo il candidato a sindaco di Catania»
Redazione,  16 Marzo 2023
I nomi papabili restano gli stessi, al netto di sorprese dell'ultimo minuto: quelli di Graziano Bonaccorsi e Niccolò Notarbartolo. Ma a Roma pare che la coppia non piaccia

Dopo la rinuncia di Emiliano Abramo alla candidatura a sindaco di Catania, il fronte progressista sembra nuovamente pronto a sedersi ai tavoli per trovare la quadra sul nuovo possibile candidato. «I partiti del fronte progressista, dopo la rinuncia di Emiliano Abramo alla candidatura a sindaco per la città di Catania - si legge in una nota stampa -, si impegnano a rappresentare il patrimonio etico, politico e progettuale emerso dai tavoli e dal programma, ricco e innovativo, che da questi è scaturito». Così, per Movimento cinque stelle, Partito democratico, Sinistra italiana ed Europa verde si riuniranno nel fine settimana per trovare un accordo.

Tra i nomi papabili ci sono quello del capogruppo del M5s in Consiglio comunale Graziano Bonaccorsi e quello dell'ex consigliere comunale durante la sindacatura Bianco, Niccolò Notarbartolo del Pd. Ma si è discusso anche di Nunzia Catalfo e Maurizio Caserta. La prima però è legata al limite del doppio mandato e il professore, invece, pare abbia già rifiutato la corsa alla poltrona da sindaco. Se la prima candidatura è stata espressa dal Pd, adesso la palla passerebbe al Movimento cinque stelle, che vedrebbe in Bonaccorsi il candidato ideale, se affiancato da Notarbartolo. Ma a Roma pare che la coppia non piaccia. «Catania ha chiesto una svolta profonda nella rappresentanza politica e un cambiamento radicale nelle idee e nei valori che la ispirano - conclude la nota - Per queste ragioni i partiti hanno programmato una serie di incontri nel fine settimana, dai quali emergeranno i nomi della candidata o del candidato e del biglietto che i progressisti offriranno alla città per un futuro nuovo». In quella che si configura già come una resa dei conti tra partiti.

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