Il Pezzo Etneo

La rinuncia a candidato a sindaco di Abramo e il messaggio di Cancelleri
«Hai fatto bene a fare un passo indietro». Lombardo? «Sfatiamo il mito»
Gabriele patti,  14 Marzo 2023
[Foto di Live Sicilia] I tentativi di pressing dell'ex leader dei cinque stelle in Sicilia e i sospetti sulla vicinanza all'ex governatore. L'intervista al presidente della comunità di Sant'Egidio e i nomi in lizza per rimpiazzare la candidatura

«Sfatiamo un altro mito, non c'è nessuna vicinanza con Raffaele Lombardo e nonostante la rinuncia alla mia candidatura sosterrò il fronte progressista». Il tono di Emiliano Abramo è pacato quando risponde alla telefonata e non lesina qualche nota di sarcasmo. Fino a ieri candidato sindaco al Comune di Catania del centrosinistra, poi la rinuncia per «motivi personali e familiari», come riporta il comunicato, e adesso il telefono del presidente della Comunità di Sant'Egidio catanese squilla incessantemente. Tra chi gli augura il meglio e chi si informa sulle motivazioni che lo hanno spinto a ritirare la sua candidatura. Ma c'è anche qualche politico che ne approfitta per tendergli la mano. Perché in effetti di voci ne circolano. C'è chi sostiene che la rinuncia sia dovuta a problemi di salute, chi sostiene che sia stato minacciato e chi pensa sia stata una scelta politica considerata da un lato la sua vicinanza a Raffaele Lombardo e dall'altro il pressing di Giancarlo Cancelleri. Che, al netto dell'endorsement messo nero su bianco in queste ore con un post su Facebook, aveva già parlato con Abramo il giorno prima.

«C'è chi mi ha chiamato chiedendomi se io e mia moglie avessimo divorziato. Rassicuro tutti, siamo felicemente sposati», sottolinea ironico Abramo al Pezzo. «Quello che dovevo dire l'ho detto con grande chiarezza - continua - non voglio che si entri nella mia vita familiare e personale, anche perché adesso bisogna favorire il lavoro del fronte progressista, il buon lavoro fatto che è quello che ho deciso di sposare». Eppure a fare discutere, al di là dei mal di pancia maturati in alcuni della coalizione dal momento della sua candidatura, è la vicinanza a Lombardo e l'endorsement ad Abramo da parte di Giancarlo Cancelleri con un post sul proprio profilo Facebook. «Devi rientrare in partita e aiutare a costruire un futuro autenticamente progressista per Catania», è la chiamata alle armi di Cancelleri. «Sei un punto di riferimento per la città e la tua Sant’Egidio è uno dei più importanti fari di speranza della nostra comunità - si legge nel post pubblicato oggi -. Emiliano tu sei uomo di dialogo, impregnato, di preghiere per la pace». E ancora: «Fermiamo questa destra che fa male ai poveri, fermiamo questa destra che fa male a tutti», conclude. Per quello che, qualora si concretizzasse, potrebbe essere il nuovo partito dell'arcivescovo.

«Ho letto il post, ma non ho parlato con Cancelleri, però mi ha mandato un messaggio veramente simpatico - replica Abramo - dove mi ha scritto di aver fatto bene a fare un passo indietro, facendo riferimento alle sue difficoltà con i cinque stelle, ma nessuna proposta da parte sua di fare cose diverse». Sebbene Abramo ribadisca che la sua «non è una scelta politica, ma personale presa di concerto con la famiglia», i sospetti che dietro possa esserci altro si fanno sempre più insistenti. E infatti c'è chi sostiene che la rinuncia alla candidatura di Abramo possa essere un sintomo della candidatura a sindaco di Raffaele Lombardo. «Sfatiamo un altro mito - smentisce categorico Abramo -, non ho alcuna vicinanza a Lombardo che da quello che so sarà a supporto del centrodestra, né mai ho chiesto il suo sostegno o il contrario».

Nel frattempo il fronte progressista è alle prese con una bella gatta da pelare: la ricerca di un altro candidato. Sono due i nomi alternativi che circolano insistentemente in queste ore per la carica di sindaco e vicesindaco: quello del capogruppo M5s in consiglio comunale Graziano Bonaccorsi e quello dell'ex consigliere comunale del Pd Niccolò Notarbartolo. «Due tosti», li definiscono dalle retrovie. Forse troppo. Ipotesi che, insieme alla considerazione per la quale non sarebbe rappresentato il genere femminile, va incontro a diversi paletti. Ed è qui che entrerebbe in gioco il nome di Nunzia Catalfo. Un nome che però è da escludersi per il no ai tre mandati ribadito nuovamente da Giuseppe Conte. Scartata la Catalfo resta il professore Maurizio Caserta. Che, a sua volta, pare non essere intenzionato a candidarsi.

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