La Greca: «Ciclopedonale in via Domenico Tempio pronta a giugno»
La rete ciclabile e la mobilità. Un rapporto che in città funziona e non funziona. C'è l'impegno e la pressione delle associazioni cittadine e dell'amministrazione, ma forse si va troppo a rilento e non si riescono ancora a coprire i buchi di una rete ciclabile (che non c'è) carente di collegamenti tra i vari tratti già realizzati. Una rete richiesta da anni dalle associazioni cittadine e assecondata, non senza difficoltà, alternando successi e buchi nell'acqua, dalle amministrazioni comunali. Così il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) è arrivato alla sua versione definitiva, dopo due versioni non andate in porto, solo a dicembre 2022. A sentire le associazioni cittadine, senza il rispetto dei progetti concordati con chi pratica il ciclismo ogni giorno.
Il Pums e le ciclabili in divenire nella città metropolitana
Le ciclovie e i percorsi ciclopedonali a Catania
Tra le piste ciclabili in via di realizzazione che dovrebbero costituire la rete ciclabile cittaidna c'è quella che collega piazza Stesicoro alla stazione attraversando via Marchese di Casalotto, piazza Giovanni Falcone e via Giovanni Di Prima. Un chilometro e quattrocento metri di pista realizzata nel 2011 dall'amministrazione Stancanelli ma mai manutenuta. Il tratto di via Marchese di Casalotto a ottobre 2023 risultava impercorribile, invaso dai rovi a seguito della mancata potatura e, come riporta La Sicilia, talvolta adibita pure a discarica abusiva.
Nel progetto rientrava anche un altro tratto di pista ciclabile, quella che dalla stazione avrebbe dovuto condurre fino in piazza Europa attraversando viale Africa. Per questa, i lavori sarebbero dovuti cominicare a settembre dello stesso anno per concludersi entro sette mesi dal loro avvio e avrebbero completato due chilometri e mezzo di pista ciclabile. Un intento che però non è stato raggiunto, perché la realizzazione di una ciclabile in quel tratto di strada è ancora oggetto di studio e evrifica da parte dell'amministrazione comunale. «La realizzazione di una pista ciclabile in viale Africa è in fase di valutazione», sostiene a questo giornale l'assessore alla mobilità Paolo La Greca.
La ciclabile del Lungomare, quella che parte da piazza Europa e arriva alla fine di viale Artale Alagona, invece la dovrebbero completare adesso per prolungarne il tragitto fino a via Villini a mare. Per questa, escluso l'ultimo tratto, ai tempi in cui a Palazzo degli Elefanti sedeva il sindaco Enzo Bianco, sono stati spesi 245mila euro che avrebbero dovuto servire anche per concludere la pista ciclabile già esistente alla playa di Catania. Opera, quest'ultima, che però non è mai stata realizzata.
A completare la costituenda rete ciclabile, è in via di realizzazione una pista sopraelevata rispetto al manto stradale che rientra nel progetto di riqualificazione di via Cristoforo Colombo e via Domenico Tempio. Prima doveva essere realizzata a lato della carreggiata adiacente ai confini portuali. Poi il progetto è cambiato e si è optato per un lungo viale di cemento al centro della carreggiata a separare le due corsie di marcia. Il cantiere, però, per parola di La Greca ha subito un rallentamento dovuto a qualche imprevisto relativo all'impianto di illuminazione attualmente al centro della pista di cemento. Una circostanza che ha provocato l'ira delle associazioni.
«L'impianto al centro della carreggiata va rimosso e stanno già installando i lampioni lungo i confini portuali - spiega La Greca - il progetto prevede il rifacimento del manto stradale già eseguito e l'adeguamento dell'attraversamento pedonale e pista ciclabile». Sul punto è montata la polemica quando le associazioni si sono rese conto che i pali dell'illuminazione fossero rimasti al centro della pista.
«Il problema deriva dalla trave di fondazione dell'impianto di illuminazione che non pteva essere rimossa senza creare ulteriori disagi alla circolazione - prosegue l'assessore -, ma se avessimo demolito i pali esistenti sarebbe venuta giù tutta la struttura e la strada sarebbe stata senza illuminazione». Al di là delle scelte tecniche nell'esecuzione dell'appalto «entro giugno finiremo i lavori di quella che è, lo preciso, una ciclopedonale e non una pista ciclabile - assicura La Greca -, che non ha ristretto le corsie nel doppio senso di marcia».
In via Varese e via Bergamo, nel quartiere Cibali invece, stanno realizzando una pista ciclabile per evitare di perdere i fondi europei e tentare un collegamento di fortuna tra la fermata della metropolitana e l'università. Solo che si tratta di «una pista lunga appena 300 metri, che non è collegata ad altre e non arriva alla cittadella universitaria - è la critica mossa in commissione dal consigliere comunale del Movimento cinque stelle Graziano Bonaccorsi - Praticamente una cattedrale nel deserto che darà diversi problemi alla viabilità della zona in cui peraltro ciclabili non ce n'è». Una provocazione che non è piaciuta all'assessore La Greca.
«Il problema è trovare le risorse necessarie - spiega l'assessore - così abbiamo pensato di creare un collegamento utilizzando i fondi europei previsti per i collegamenti ciclabili tra stazioni e poli univeristari che da via Varese arriverà in circonvallazione dove continuerà al'altezza dell'attraversamento pedonale in cui installeremo un semaforo T-red (un impianto semaforico con sistema di videosorveglianza, ndr) per poi proseguire sul marciapiede di via Santa Sofia fino alla cittadella universitaria».
In futuro, sottolinea l'assessore, nelle intenzioni «c'è anche quella di realizzare un cavalcavia ciclopedonale che sostituirà la ciclabile». Nei piani poi rientrerebbe anche la progettazione di percorsi alternativi sui binari della circumetnea. «Stiamo dismettendo la rete ferroviaria - annuncia l'assessore a questo giornale - e stiamo pensando di creare delle vie carrabili o ciclabili sfruttando il percorso sui binari per creare un altro collegamento con via Galermo o con la stessa via Santa Sofia».