«Accogliamo con piacere l'arrivo ai vertici della partecipata dell'ente metropolitano di Laura Montana, che ha superato una selezione pubblica a cui hanno partecipato professionisti di rilievo». La nomina del nuovo direttore generale di Servizi Città metropolitana di Catania (Scmc), l'azienda che opera nel settore dei servizi integrati in provincia, viene accolta con soddisfazione dal sindacato Ugl di Catania. La nota inviata alla stampa però, tra le righe, non è esente da polemiche.
Così il segretario Giuseppe D'Amico e il suo vice Uccio Lauricella, della federazione Igiene ambientale del sindacato: «Abbiamo la certezza che il direttore farà bene poiché conosce già il personale e le esigenze contrattuali aziendali - si legge nella nota a firma congiunta -, conoscenza questa dovuta al precedente ruolo di commissario giudiziale della Pubbliservizi». Quest'ultima creatura di Raffaele Lombardo partecipata dalla città metropolitana, adesso in fase di scioglimento. Che sul fronte lavoro ha e sta creando non poche difficoltà. «Da oggi avremo quindi un interlocutore in più, oltre all’amministratore unico Mario Balsamo con il quale abbiamo da subito avviato un dialogo costruttivo, con l’auspicio di trovare sempre convergenze positive per rendere la partecipata maggiormente produttiva e assicurare agli oltre 300 lavoratori il benessere che meritano».
Congratulazioni a parte, i vertici provinciali del sindacato non nascondono l'amarezza per la mancata riconferma di Montana alla partecipata che si occupa di manutenzioni in provincia: «Avevamo chiesto all'allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio di confermare Montana nel compito di commissario straordinario non procedendo al sorteggio - incalzano - Estrazione che invece è stata fatta e ha portato a Pubbliservizi Virginia Perazzoli». Il resto, aggiunge la nota, «è storia».
Sul fronte occupazione, «non possiamo che esprimere soddisfazione per l'incremento a 36 ore per tutto il personale sin dall'1 ottobre - sostengono i sindacalisti del comparto Igiene ambientale - mentre chiediamo di procedere celermente alla definizione delle indennità per chi svolge lavori a rischio e di un possibile premio di produzione». E ribadiscono ancora una volta la disponibilità al dialogo per cercare di trovare una soluzione in tempi celeri. «È chiaro che siamo sempre pronti a discutere di soluzioni per eventuali incentivi all'esodo e di tutti quegli espedienti utili a poter creare un'azienda davvero virtuosa. Apprezziamo - concludono i due esponenti della federazione Ugl Igiene ambientale - l'iniziativa volta all'avvio dei corsi di formazione per i dipendenti, perché dopo anni di fermo è il momento di riqualificare lavoratori che possono ancora esprimere enormi potenzialità e assicurare finalmente a Scmc quel salto di qualità di cui ha bisogno».