Arbor: «Antibivacco camuffato». Residenti: «Pezze che non risolvono nulla»
«Non è altro che un'ordinanza antibivacco camuffata da ordinanza sul decoro pubblico». Arbor Unione per gli invisibili, l'associazione di volontariato che, tra le altre, si occupa dei senzatetto in città, non ha dubbi: le ordinanze dell'amministrazione per garantire il decoro urbano e la sicurezza della città in realtà celano altro, ma le stesse non entusiasmano nemmeno i residenti del centro storico, prime vittime della malamovida, tra inquinamento acustico e il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza pubblica e tutela del territorio. «Apprezziamo l'impegno dell'amministrazione comunale che arriva dopo la sentenza della Cassazione sul tema della malamovida - sostiene a questo giornale Irene Raineri del comitato dei residenti Gemellaro-Sciuti - ma le due ordinanze non sono altro che delle pezze che sfiorano solo marginalmente la questione e in ogni caso affinché risultino incisive è necessario disporre di un servizio di pattugliamento che, sappiamo benissimo, la polizia locale non può garantire».
Le ordinanze contro bangladini e clochard
Sotto i riflettori, come detto, sono finite due ordinanze emanate dal sindaco Enrico Trantino di cui una su proposta del comandante della polizia municipale Stefano Sorbino. Nella prima si dispone la chiusura, dalle 21 alle 7, degli esercizi di vendita e di vicinato, come minimarket e bangla shop. Provvedimento, questo, che si trova in continuità con quelli messi in atto dall'amministrazione guidata dall'allora sindaco Salvo Pogliese e che va a colpire tutti quegli esercizi che non generano alcun problema ai residenti. «Chi viola le norme sulla tutela del territorio non sono di certo i cosiddetti bangladini, ma i proprietari dei locali», incalza Raineri. L'altro, il provvedimento contingibile e urgente con cui si dispone l'irrogazione di una sanzione per chi con il proprio comportamento «causa turbamento e pregiudizio alla civile convivenza - si legge nel provvedimento -, consuma bevande alcoliche al di fuori dei dehor e pertinenze dei locali, emette schiamazzi o molesta residenti e passanti, per chi utilizza bombolette spray o similari per l'imbrattamento degli arredi urbani». In questo contesto, sebbene non esplicitato come tale, si inserisce anche una disposizione antibivacco. Infatti la stessa ordinanza dispone «il divieto a chiunque di sedersi, sdraiarsi o dormire sul suolo pubblico o nelle aree a uso pubblico o aperte al pubblico passaggio». Una disposizione che manda su tutte le furie le associazioni cittadine. «L'obiettivo è irrogare sanzioni ai nullatenenti - è la posizione di Dario Gulisano di Arbor -, senza considerare che in città i posti letto destinati ai senza fissa dimora sono comunque insufficienti». Il riferimento è ai due soli dormitori finora utilizzati: quello di via Delpino - il cui bando però è scaduto da mesi senza che sia ancora stato rinnovato - e quello di via Filippo Eredia in cui residuano circa dieci posti letto ancora liberi. «Non si tratta per nulla di un'ordinanza antibivacco - replica a questo giornale l'assessore ai Servizi sociali Bruno Brucchieri -, il sindaco ha da sempre manifestato solidarietà e interesse nei confronti dei senzatetto».
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La posizione del sindaco Enrico Trantino
«Chiunque attui comportamenti che contrastino col decoro, la vivibilità e la decenza urbana come l'occupazione impropria di spazi pubblici e privati, di beni monumentali e di arredi urbani ovvero li utilizza in maniera impropria con spray o vernici, potrà essere sanzionato con cento euro di multa». Recita così il comunicato stampa che annuncia l'entrata in vigore dei provvedimenti. Ma nel testo dell'ordinanza le cose starebbero diversamente: la multa va dai 50 ai 300 euro. I cento euro invece si riferiscono al pagamento della sanzione in misura ridotta. Dietro la parola «potrà», poi, si nasconde un mondo. Perché la sanzione può, appunto, essere irrogata solo in mancanza di una norma nazionale che disciplini il fatto come illecito. In altri termini: verranno multati solo quei comportamenti che non sono vietati dalla legge nazionale. Nel caso in questione, dunque, in concreto la sanzione sarà irrogata solo a chi staziona in piazze, chiese e spazi pubblici (ovvero i senzatetto), a chi «detiene una bomboletta spray», recita l'ordinanza, e a chi beve alcolici al di fuori delle aree di pertinenza dei locali. In tutti gli altri casi è difficilmente immaginabile prospettare la concreta applicazione dell'ordinanza. «Purtroppo alcune condotte si ripetono - ha spiegato in una nota stampa il sindaco Enrico Trantino - per questo abbiamo pensato a un'ordinanza sindacale per arginare i fenomeni che suscitano la percezione di insicurezza e di incuria della città stessa, di pulizia o riqualificazione urbana coi relativi costi a carico della collettività, oltre a determinare anche una seria turbativa alla tranquillità e al riposo dei residenti».