«Abbiamo fatto tutto a nostre spese, almeno rimuovete gli sfalci»
Al Villaggio Dusmet c'è un parchetto totalmente abbandonato dalle istituzioni. Un parco che potrebbe essere il fiore all'occhiello di un quartiere complicato in cui l'interesse dello Stato sembra essere scemato da anni. Ogni tanto passa qualche candidato promettendo di riportare l'attenzione su quel fazzoletto di verde pubblico totalmente dimenticato. È successo per le Regionali e continua ad accadere per le Amministrative. Ma nulla è cambiato. Così a settembre circa venti ragazzi dell'istituto Galileo Galilei, stanchi di vedere il parco in cui si riuniscono dopo la scuola lasciato al degrado, hanno deciso di provvedere alla pulizia e alla riqualificazione. A proprie spese e senza l'aiuto di nessuno. Qualche associazione che aveva, a parole, promesso di aiutarli ha deciso poi nei fatti di lavarsene le mani.
Nel frattempo Giada, Vittoria e tanti altri studenti hanno raccolto tonnellate di spazzatura, installato alcune pattumiere e costruito delle panche artigianali con bancali e tronchi. E hanno perfino creato delle piccole aiuole per preservare quelle specie vegetali che riaffiorando ricominciano a colorare il parco di verde. I primi interventi sono stati avviati a settembre. Otto mesi dopo, con ulteriori tre giorni di pulizia, il parco è stato inaugurato. Restano, però, tonnellate di sfalci di potatura derivanti dagli interventi sui diversi alberi di ficus infestanti presenti all'interno del parco. «Parte della potatura è stata effettuata da Multiservizi - spiega Edoardo Fichera di Adelante -, altri interventi, invece, sono stati messi in atto dagli stessi residenti».
Gli sfalci però giacciono ancora ai margini del parco. In mezzo ci sono anche i detriti lasciati dagli incivili, come tavole di legno, plastica e altri rifiuti. «Purtroppo non siamo stati in grado di raccoglierli per il momento, a causa della carenza di mezzi adeguati», ammette al Pezzo il presidente di Multiservizi Alessandro Corradi. Ma presto, forse, il parco sarà liberato definitivamente dai rifiuti. «Dal momento che, per legge, gli sfalci di potatura sono stati catalogati come rifiuto urbano nulla osta all'effettuazione del servizio», prosegue Corradi. Per questo «parallelamente all'arrivo di un nuovo mezzo denominato Ragno, stiamo predisponendo la stipula di una convenzione con le ditte che si occupano di raccolta dei rifiuti in città». Anche sui tempi della rimozione Corradi pare ottimista. «A giorni arriverà il nuovo automezzo - spiega il presidente della ditta che si occupa di manutenzioni -, nel giro di poche settimane speriamo di poter finalmente rimuovere gli sfalci».
Nonostante l'assenza delle istituzioni e della stampa, al parco La Scala, così è stato ribattezzato il parchetto di via Colnago, sabato all'inaugurazione c'era aria di festa. All'interno dell'area a verde situata nel cuore di un quartiere residenziale ci sono i ragazzi di Adelante, ma anche alcuni giovani di Bahá’í, l'associazione religiosa ispirata al profeta persiano Bahá’u’lláh, che si impegna quotidianamente nel portare un contributo al progresso della società. Ad assistere ci sono le famiglie degli studenti e molti residenti della zona che hanno contribuito fornendo ai ragazzi viveri per rifocillarli e strumenti per portare a termine la riqualificazione. Tra questi un contributo importante è arrivato anche dal chiosco bar da Luciano che ha dato supporto agli studenti dando loro acqua e succhi di frutta. Sono felici, sorridono e chiacchierano tra loro orgogliosi dell'operato dei propri figli. «Hai visto cosa sono riusciti a fare? I frutti di questo lavoro noi non li vedremo, ma abbiamo piantato i primi semini», dice entusiasta un genitore. «Vederlo così è un'emozione, tra poco mi metto a piangere, prima era in condizioni disastrose», commenta un altro.
Mentre genitori e residenti discutono, gli studenti si organizzano per i primi interventi. Sull'improvvisato palcoscenico ci sono i ragazzi di Adelante e dell'associazione Bahá’í. «È meraviglioso vedere che dei giovani sacrificano il loro tempo e le loro energie per contribuire al miglioramento di un contesto che vivono quotidianamente - sottolinea Claudia Milone di Bahá’í - hanno saputo leggere la realtà in cui si è e risposto a un'esigenza della popolazione». L'associaione è l'unica che ha sostenuto gli studenti per la pulizia del parco. «Abbiamo cominciato questo progetto anni fa e non potevamo fare altro che supportarli con tutte le nostre forze, perché hanno dei principi che nella realtà quotidiana pochi continuano ad avere», conclude Milone. «Lo abbiamo fatto con il cuore, ma non dovremmo essere noi, mi aspetto che il Comune capisca che un giorno non avremo più verde», sostiene Fichera. «Abbiamo fatto tutto noi, perlomeno ritirate gli sfalci di potatura», è l'appello delle associazioni.