Vuoti di memoria, bigliettini e «l’operazione verità su Pogliese»
Luci soffuse, nessun palcoscenico. Gaffe, ammissioni di colpa e l'operazione verità sull'amministrazione Pogliese. Alla conferenza di presentazione del candidato del centrodestra ci sono i big della politica. L'ex inquilino di Palazzo degli Elefanti e attuale senatore Salvo Pogliese e il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Alberto Cardillo. Al centro il candidato sindaco del centrodestra al Comune di Catania Enrico Trantino. Il palco non c'è e i tre sono seduti in posizione centrale sui divanetti appositamente allestiti per fare accomodare gli esponenti più rappresentativi della coalizione: dall'Mpa fino a Forza Italia, passando per la Democrazia cristiana. E, appunto, Fratelli d'Italia. Di Prima l'Italia, lista di riferimento dei leghisti Luca Sammartino e Valeria Sudano, reduce dal ritiro della candidatura, nessuno prende il microfono. Mentre si alternano gli interventi, i due stanno a guardare dalla prima fila della platea del teatro di Zō Centro Culture Contemporanee. Al loro posto, in rappresentanza della Lega, ci sono l'ex assessore ai Rifiuti Fabio Cantarella e il sindaco di Motta Sant'Anastasia e il vicesegretario regionale Anastasio Carrà. Nel Carroccio, è lui a prendere la parola: «Matteo Salvini ha chiesto la disponibilità e ha fatto sì che Trantino fosse l'unico rappresentante», dice Carrà rivendicando il ruolo del leader della Lega nel raggiungimento dell'accordo. Che, secondo i bene informati, in caso di vittoria prevede la promessa di qualche assessorato come contropartita alla rinuncia alla poltrona. Ma sarebbe ancora tutto da decidere in un tavolo di confronto che pare si terrà nel fine settimana.
Che Sammartino e Sudano non fossero entusiasti lo si era già intuito all'entrata. Facce contrite, pochi sorrisi. «Hanno preso una bella batosta», commenta qualcuno tra il pubblico. «Alla fine c'è sempre la vecchia guardia», commenta qualcun altro. Ciò che importa è che l'unità è stata trovata. Sudano in panchina, ma in prima fila. Trantino sul palco. Ed è proprio l'ex assessore ai Lavori pubblici che, nel discorso iniziale, dimentica di ringraziare la deputata per la rinuncia alla candidatura. In soccorso arriva Barbara Mirabella, assessore alla Cultura nella precedente amministrazione. Corre verso l'avvocato, gli sussurra qualcosa all'orecchio e gli consegna un pezzo di carta. Trantino prende gli occhiali dal taschino, legge e chiede la parola. «Qualcuno mi definisce altezzoso, ma la verità è che sono un grande collezionista di gaffe, una di queste è non aver ringraziato Valeria Sudano per il sacrificio». Alle scuse non segue una replica, nemmeno una battuta. Poco dopo è il sindaco di Adrano Pippo Mancuso dell'Mpa a farne un'altra di gaffe. «Anche io volevo ringraziare Valeria Sudano per il passo indi.. - si interrompe per poi correggersi, ripetere le stesse parole della nota diramata in occasione della rinuncia e riprendere -, per "i due passi in avanti", scusate, nel raggiungimento dell'unità della coalizione». Un tentativo, forse, per mascherare le frizioni a seguito della querelle sul passo indietro di Sudano annunciato già a suo tempo proprio da Mancuso. Circostanza che aveva provocato le ire della deputata.
Insomma, dopo aver raggiunto la quadra e nonostante le frizioni, il clima all'interno del centrodestra sembra sereno. «Qualcuno ha detto che abbiamo già raggiunto l'obiettivo - dice Trantino - io credo che ci si stia adagiando». Il ragionamento non fa una grinza se si considera che ieri l'ex sindaco Enzo Bianco ha ufficializzato il sostegno a Maurizio Caserta, candidato sindaco del fronte progressista. Anche lì, peraltro, provocando non pochi malumori. Qualcuno pensa addirittura che Lanfranco Zappalà, in corsa per la poltrona da primo cittadino con Azione e Italia Viva, dopo lo strappo tra i rispettivi leader Carlo Calenda e Matteo Renzi, possa anche lui rinunciare alla candidatura e affiancare Bianco nel sostegno a Caserta. Ipotesi, però, che Zappalà smentisce categoricamente. «Non c'è nessuna possibilità che io possa rinunciare alla candidatura e sostenere Caserta - replica a questo giornale il consigliere comunale eletto con Bianco nel 2018 -, nella mia lista ci sono persone di Italia Viva e altre di Azione, ma lo strappo non influirà sulla compattezza del gruppo». Al di là del sostegno o meno di Zappalà ai progressisti e di chi all'interno del centrodestra grida già alla vittoria, per Trantino la sfida non è da sottovalutare. «Ci sarà quanto prima l'apertura della campagna elettorale in cui esprimeremo la nostra visione», afferma il candidato. Non prima però di metterla nero su bianco in un programma elettorale «che ancora non c'è e che arriverà nei prossimi giorni». E conclude: «È doveroso dire però che serve un'operazione verità sull'amministrazione Pogliese. C'è stata una narrazione falsata. Abbiamo solo marciato creando le premesse di ciò che adesso dobbiamo finalizzare per ricostruire Catania».
Nel frattempo, mentre in viale Africa si discute di politica e di programmi da stilare, a Librino c'è chi la città la sta ricostruendo sul serio. Parallelamente alla conferenza stampa, infatti, fiumi di persone si sono riversate in viale Nitta per l'inaugurazione della Porta delle Farfalle, l'opera voluta dal mecenate Antonio Presti e realizzata, mattonella dopo mattonella, da studenti e residenti, in quel progetto che è la riqualificazione culturale di un quartiere attraverso una forma di cittadinanza attiva.