«Motivi familiari». I progressisti alla ricerca di un altro candidato
«Se pur onorato dalla proposta ricevuta, mi duole comunicare la rinuncia alla candidatura a sindaco spinto da motivi personali e familiari». Si conclude così la brevissima parentesi di Emiliano Abramo come candidato sindaco di Catania del fronte progressista. Pochi giorni, un articolo e adesso l'annuncio della rinuncia alla candidatura. Un passo indietro dalla corsa alla poltrona da primo cittadino, ma non dalla competizione elettorale. «Assicuro comunque con fermezza la volontà di dare il mio contributo continuando l’impegno nella virtuosa esperienza della Comunità di Sant’Egidio, nel Consiglio di amministrazione dell'ateneo e nei diversi ambiti che mi vedono coinvolto». Una lunga nota stampa in cui Abramo dipinge, tra ringraziamenti e riconoscimenti, una Catania diversa.
«A mio sentire la città sta vivendo un periodo di rinnovamento grazie al lavoro di alcune istituzioni che ben funzionano - sostiene Abramo nel comunicato - come la procura della Repubblica guidata da Carmelo Zuccaro o l’Università di Catania che, all’apertura dell’anno accademico, ha messo in mostra le solide basi sulle quali poggiano le ambizioni di un futuro non troppo lontano». Non mancano poi i ringraziamenti all'arcivescovo Luigi Renna, la cui vicinanza e il documento su cui poggiava la candidatura di Abramo, hanno fatto sì che il progetto, ormai sopito, balzasse agli onori delle cronache come il Partito dell'arcivescovo. «Il monsignore svolge il suo ruolo con impegno sin dal suo insediamento - continua la nota - spingendo la città verso l’unità per meglio affrontare i problemi, guardando alle periferie e alla formazione dei giovani». In questo quadro, quello dipinto da Abramo, «la politica è chiamata a un salto di qualità, a far prevalere le sue qualità di apertura, di convergenza, di progettualità diffusa».
«Sono cresciuto dentro questo modo di pensare e praticare l'impegno sociale e ho sempre guardato alla politica con questo criterio guida - è la posizione di Abramo - Il lavoro svolto dalla coalizione e dai sindacati ai tavoli mi sembra andare in questa direzione, anche se ancora qualche altro passo va compiuto». Perché, conclude la nota, «ci giochiamo il presente in una città alla quale in tanti hanno provato a rubare il futuro». Così adesso al fronte progressista, almeno per il momento, la scelta potrebbe ricadere tra Enzo Bianco e Nunzia Catalfo. Anche se Bianco non è per nulla amato dai progressisti e per Catalfo c'è sempre da risolvere la questione del limite dei due mandati. Per l'ex ministro del Lavoro si starebbe pensando piuttosto alla carica di vicesindaco. Nel frattempo le agenzie battono le parole di vicinanza da parte dei leader progressisti. «Esprimiamo piena solidarietà ad Emiliano Abramo, costretto a fare fronte a problemi familiari - dice Nuccio Di Paola del M5s - dal canto nostro ci metteremo subito al lavoro, con le altre forze politiche e sociali, per individuare un altro nome di sintesi, accettando e comprendendo perfettamente le motivazioni che hanno spinto il presidente della comunità di Sant'Egidio a fare un passo indietro». Stessa posizione per la segretaria del Pd etneo Mariagrazia Leone: «In politica come nella vita esistono gli imprevisti, gli attimi che cambiano le cose e che restituiscono, immediatamente, il giusto valore alle cose - si legge nella nota stampa del Pd - In questi momenti bisogna avere l'accortezza della sobrietà. Siamo vicini ad Emiliano, comprendiamo e abbracciamo la sua scelta».