Mi piacerebbe che il sindaco Enrico Trantino si dimettesse
Mi piacerebbe che il porto di Ognina tornasse allo splendore di un tempo. Quando non c'erano i privati e il porticciolo era pubblico. Che venisse riaperto alla cittadinanza e che l'autorizzazione all'ampliamento della Tortuga venisse defintiivamente revocata. Perché il porticciolo è di tutti e non si può privatizzare.
Mi piacerebbe che l'accesso in via Etnea fosse nuovamente libero per i disabili. E che possano passare nuovamente senza l'obbligo di informare prima il Comune, come avviene con taxi e autobus. Perché così, anche io che un po' disabile mi sento, posso passare in via Etnea con loro.
Mi piacerebbe che si abbandonasse definitivamente il progetto del ponte sullo Stretto.
Mi piacerebbe che al porto di Catania si abbattassero le barrierre architettoniche, i muri perimetrali dell'edificio e che il mare tornasse alla città.
Mi piacerebbe che finissero stupri e femminicidi. Che finisse la violenza sulle donne e che le stesse si riconoscessero in un modello di femminismo inclusivo. Mi piacerebbe che l'immobile sgomberato tornasse alle volontarie e ai volontari del consultorio autogestito Mi cuerpo es mio.
Mi piacerebbe che i clochard trovassero un posto caldo dove dormire. E che si desse alla collettività un nuovo dormitorio.
Mi piacerebbe che il sindaco Enrico Trantino si dimettesse. Non lo dico per presa di posizione politica, oddio anche per presa di posizione politica, ma per l'inadeguatezza ad affrontare determinati temi. Dai tagli al servizio Asacom all'aumento di quello di refezione scolastica fino alla delibera che condiziona il passaggio dei disabili in via Etnea alla comunicazione preventiva alla polizia locale.
Mi piacerebbe che Trantino facesse un passo indietro. E se questo non bastasse, anche più passi, fino a sparire dalla gestione della cosa pubblica. «Perché, quando un sindaco è autorevole, la città risponde», ironizzano sui social. E sarebbe bene che non rispondesse più, visti i disastri. Come nel caso dell'ordinanza che vieta i botti di capodanno: mentre in piazza Duomo, in onda su Canale 5, andava in atto il concertone da due milioni di euro che ha fatto meno share de L’anno che verrà in diretta sulla rete concorrente, in città sparavano fuochi d'artificio come se l'ordinanza che li ha vietati non esistesse. «Uno spettacolo più che raccapricciante», lo definiscono i più. Mi piacerebbe che Trantino si dimettesse perché mente a se stesso e ai catanesi.
Mi piacerebbe che si smettesse di sparare fuochi d'artificio. Non per preoccuparmi dei botti in quanto tali, più che altro per smettere di preoccuparmi di chi li spara. E se si considera che dietro i fuochi di artificio c'è spesso la mano della mafia, vorrei smettere di preoccuparmi della mafia. Vorrei e mi piacerebbe che la mafia finisse.
Vorrei e mi piacerebbe che la profezia di Giovanni Falcone, ovvero che «la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e anche una fine», si avverasse. Ecco, mi piacerebbe che la fine della mafia fosse subito. Fosse adesso. In questo preciso istante.
Mi piacerebbe che finalmente Salvini per una volta venisse arrestato per la questione migranti. Ma mi piacerebbe, dal momento che stiamo diventando uno stato fascista, che venisse arrestato anche per tutte le cazzate che dice quotidianamente. E mi piacerebbe che si dimettese lui e tutto il resto del governo. Nazionale, regionale e provinciale.
Mi piacerebbe che i deboli prendessero il posto dei forti. Che i migranti fossero salvati tutti e che nelle barche al largo del Mediterraneo ci fossero i politici. Questi politici e non gli esseri umani che cercano disperatamente un rifugio. Mi piacerebbe che si invertissero i ruoli. Che a governare fossero i buoni, che a governare fosse chi ha attenzione e cura per tutti, chi pensa all'ambiente, ai più poveri, alle categorie sociali più deboli, al benessere di tutti e non di qualcuno. Mi piacerebbe che i fascisti andassero a casa loro e che al governo andassero le persone, quelle vere. E non le bestie.
Mi piacerebbe che nessun migrante finisse disperso in mare. E mi piacerebbe che tutti potessero avere accesso a questo paese senza particolari autorizzazioni e senza che qualche fascista possa lasciarlo fuori e mandarlo chissà dove. Mi piacerebbe che anche i migranti fossero liberi di andare dove vogliono. Mi piacerebbe che il governo facesse qualcosa per la ricerca e il salvataggio di tutti i naufraghi del barchino al largo di Lampedusa. E che si trovasse la mamma del bambino di otto anni dispersa in mare.
Mi piacerebbe che finisse la guerra in Palestina e che Gaza possa essere finalmente libera dall'oppressore. Mi piacerebbe che Gaza possa essere libera da una violenza ingiustificata e perpetrata con odio solo per contendersi un territorio. Mi piacerebbe che non venisse ammazzato più nessun bambino, che l'Onu intervenisse per mettere la parola fine alla guerra. Mi piacerebbe che Netanyahu venisse finalmente arrestato per crimini di guerra. Così come da mandato della Corte penale internazionale. Mi piacerebbe che nella striscia di Gaza si assicurasse un luogo sicuro, che si ripristinasse la sanità e che venissero forniti aiuti umanitari degni di nota. Mi piacerebbe che Israele smettese di bombardare Gaza. Mi piacerebbe che finisse il genocidio. E mi piacerebbe che si cessasse il fuoco e che la Palestina tornasse di nuovo Libera.
Mi piacerebbe che il fascismo finisse. Sul serio. E mi piacerebbe che la sinistra si riunisse in massa. Che associazioni, partiti comunisti, femministi e dell'antimafia, facessero squadra insieme. Mi piacerebbe, e li elenco tutti, che Alleanza Verdi Sinistra, Sinistra Italiana, i Siciliani, Possibile, Partito democratico, Movimento cinque stelle, Potere al Popolo e Le agende rosse si riunissero in un'unica coalizione già da adesso riempiendo le piazze, facendo comizi, organizzando eventi e feste per fare opposizione a un governo locale, regionale e nazionale che fa della politica un'arma per soddisfare i propri interessi e quelli degli amici. Mi piacerebbe un gruppo di persone antimafiose e di sinistra che facciano la vera lotta alla mafia. E a questa politica. Mi piacerebbe che Alessandro Di Battista, Pippo Civati e Nicola Fratoianni riuscissero a essere il traino a livello nazionale di questa coalizione.
Mi piacerebbe che si avviasse un giornale con tanti giornalisti che in modo non convenzionale riuscisse a fare di nuovo la guerra alla mafia. Un giornale senza editori per essere un valido alleato nella lotta contro un cancro che si chiama mafia e contro un altro cancro che è il fascismo. Mi piacerebbe che in questo giornale ci fossero giornalisti validi che riuscissero a portare avanti il proprio lavoro con divertimento e amore. E così, con l'aiuto di tanti, riuscire davvero a distruggere la mafia. E a far tornare la democrazia in un paese che la sta perdendo. Mi piacerebbe che a Catania tornasse tanta serenità e tanta felicità ma anche tanta forza, tanta rabbia e tanta indignazione per lottare ancora, per non rassegnarsi a un mondo che così non ci piace per nulla.
Mi piacerebbe che tutti riuscissimo ad amare senza condizioni, senza paura. Perché l'amore è la rivoluzione più grande che possiamo scegliere ogni giorno per cambiare il mondo.