«Il direttore della direzione ecologia provvede alla pulizia delle strade cittadine dalla sabbia vulcanica anche con servizi straordinari, alla raccolta e allo
smaltimento della stessa nei termini consentiti dalla legge vigente e previsti dal capitolato speciale d'appalto». È quanto disposto dall'ordinanza del sindaco del Comune di Catania per fronteggiare l'emergenza derivante dalla terra vulcanica. Che prevede la riozione della cenere da parte della direzioen ecologia anche con prestazioni straordinarie.
Il servizio, però, è già previsto dal capitolato dell'appalto settennale dei rifiuti dal valore per tutta la città di circa 334 milioni di euro. In particolare, è incluso nel servizio di spazzamento delle strade. «Che dovrà essere effettuato tramite squadre composte da uomini e mezzi in grado di eseguire autonomamente la rimozione di tutti i possibili rifiuti, cioè l’asportazione dalla superficie stradale dei rifiuti di qualunque genere e tipo, compresi terriccio e cenere vulcanica», recita il comma 2 dell'articolo 6 del capitolato. Da qui l'interrogativo: perché disporre la rimozione della cenere «anche con servizi straordinari»? Il rischio è che si vadano ad aggiungere costi extra-ordinem a un servizio che è già inserito in appalto come ordinario. E, quindi, senza l'esborso di alcun compenso aggiuntivo per le ditte dei rifiuti.
La segnalazione, con la preoccupazione che si possa avverare il rischio di un ulteriore esborso di denaro non dovuto per prestazioni già comprese nel capitolato d'appalto arriva dal consigliere comunale del Movimento cinque stelle Graziano Bonaccorsi. «In sintesi impongono di intervenire con servizi "straordinari" quando da capitolato d'appalto il servizio in questione è già previsto senza costi aggiuntivi o straordinari - spiega Bonaccorsi -, monitoreremo la vicenda per evitare che dall'ordinanza possa derivare un ulteriore dispendio di risorse (già previste) in favore delle ditte dei rifiuti».