La costruzione del residence nell’area non edificabile di via San Basilio
Due terreni distinti sottratti al verde e destinati alla realizzazione di abitazioni e strutture sportive. Il primo in via Montello a pochi metri di distanza dalla zona di interesse storico-culturale di Torre del Gallo, e l'altro compreso tra le vie San Basilio, Crocefisso e Amerigo Vespucci. Nel primo sono in costruzione due strutture metalliche per la realizzazione di due capannoni dell'impianto sportivo in divenire. Il secondo invece sembrerebbe essere destinato a ospitare un complesso residenziale. La questione agita la società civile in un territorio come quello della cintura etnea che da anni investe su palazzine e supermercati. Seguendo lo sviluppo della città metropolitana di Catania dove le ferrovie cedono il passo a strade carrabili e il centro urbano pare essere proiettato a diventare un grande centro commerciale a cielo aperto. In entrambi i casi, però, la realizzazione dei progetti non è priva di criticità.
Il terreno in via san Basilio: palazzine sul pezzo di terra bruciato nel 2023
Ci sono tre particelle di unterreno incolto colpito da un incendio meno di un anno fa in cui da diverse settimane stanno operando le ruspe per diserbare la zona per la futura realizzazione di un complesso residenziale. Secondo la normativa non è possibile costruire in un'area che nei dieci anni precedenti è stata percorsa dalle fiamme. Salvo che il terreno non fosse già edificabile. L'area posta a poca distanza dallo svincolo per i paesi etnei della tangenziale di Catania, in realtà al catasto risulta come agrumeto e sul piano regolatore è classificata come agricola, di conseguenza non è edificabile. E non lo era nemmeno prima dell'aggiornamento del prg risalente a marzo 2023 con cui si elimina la realizzazione di una bretella che avrebbe dovuto attraversare il terreno per poi ricongiungersi a una strada residenziale attualmente privata e senza sbocco. Di questo asse stradale al momento non c'è traccia.
Il terreno in via Montello: farmacisti e un consigliere comunale di Galvagno per l'impianto sportivo da 800mila euro
Questione diversa invece per la zolla di terra in cui è in via di realizzazione una struttura sportiva. L'area è destinata a verde pubblico attrezzato. Ovvero quelle zone in cui sono ammesse solo le costruzioni a carattere ricreativo come chioschi, edicole, stazione di servizio, piccole attrezzature turistiche, bar, piccoli ristoranti per non oltre 60 coperti e campi di gioco. Da Prg tutto in regola perché tanto nel 2018 quanto nelle modifiche apportate nel 2023 l'area "V", proprio quella destinata al verde pubblico, può essere destinata anche a interventi da parte dei privati. Una circostanza che, secondo l'ex consigliera comunale Giusy Rannone, «toglie un ulteriore spazio di verde che avrebbe potuto essere destinato alla collettività per affidarlo ai privati».
Il cantiere insiste sul terreno di proprietà di Progettolavico srl. Una società composta da sette soggetti tra farmacisti e consulenti informatici il cui amministratore unico è Francesco Russo. Che partecipa alla società personalmente e tramite Etna digital growth, altra ditta che offre soluzioni digitali per aziende. I lavori sono affidati alla Ripruglisi costruzioni e il progetto, dal valore di 800mila euro, è stato stilato dall'ingegnere Emilio Pappalardo, già consigliere comuale e assessore al verde pubblico a Ragalna, ha conquistato la poltrona con la lista Alleanza per Ragalna in quota Gaetano Galvagno. Insieme a lui ci sono anche altri due ingegneri dello studio associato TecnoTre, Santo Longo e Giuseppe Plastini. Quest'ultimo è il figlio di Angelo Plastini, ex dipendente comunale a San Giovanni La Punta. Il suo nome è noto in paese per essersi esposto, nel lontano 2016, a favore dell'abbattimento di un ulivo al civico 9 di via Fisichelli, per la realizzazione di un chiosco bar.
Nella Progettolavico sono soci la docente di Biotecnologie all'università di Catania Claudia Carbone, il fratello Vincenzo, titolare di Cipcarbone srl, società di consulenze informatiche e software per farmacie e parafarmacie. Un altro socio è Marco Granata che guida da anni la farmacia Madrice di Caltanissetta. Ci sono anche il manager di Rbtech Luca Zagarella, Andrea Di Mauro e Nicola Oriti. La società è stata costituita nel 2021, tre anni dopo, ad aprile 2024 da ordinaria viene trasfromata in start-up innovativa: sette soggetti e 30mila euro di capitale investito in un progetto, curato dallo studio vicino alla corrente di Fratelli d'Italia di Ignazio La Russa, che di euro ne vale 800mila. Un'altra struttura sportiva in cui dietro, sebbene non compaia nelle carte, c'è il presidente dell'Ars.