
«Manca il decreto attuativo, Regione chiarisca come applica la norma nazionale»
«Il caso del super attico evidenzia una grave lacuna normativa. La Regione deve chiarire come applicare la legge nazionale in Sicilia e garantire regole uniformi, per evitare che ogni Comune agisca in modo arbitrario. L’obiettivo è uno solo: assicurare regole chiare, uguali per tutti, e impedire che la discrezionalità amministrativa si trasformi, ancora una volta, in privilegio per pochi». Dopo l’interrogazione depositata al Consiglio comunale di Catania dal Movimento cinque stelle la vicenda del super attico autorizzato al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno approda adesso anche a Roma e a Palermo. A quanto pare e a detta dei consiglieri, l’immobile è stato realizzato in contrasto con il prg vigente, che «non consente alcun incremento volumetrico dell’edificio, insistendo su un lotto già saturo in termini di cubatura».
Il problema ruoterebbe attorno all’applicazione della legge nazionale 106 del 2011 da parte della regione Sicilia. Mancherebbe infatti il decreto attuativo. Il che lascerebbe spazio a una lacuna normativa che darebbe adito alle amministrazioni e, in questo caso al Comune di Catania, di interpretare la legge liberamente e a proprio piacimento. Ed è quello che sarebbe accaduto, secondo il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi e il deputato alla Camera Luciano Cantone, con il provvediemnto firmato dal dirigente comunale Biagio Bisignani. Che hanno presentato due interrogazioni: una all’Assemblea regionale siciliana e un’altra in parlamento ,
L’iniziativa dei consiglieri comunali di opposizione ha infatti messo in luce un problema che va ben oltre il singolo caso: l’applicazione della legge 106 del 2011. In particolare il comma 9 dell’articolo 5. La norma nazionale prevede premialità volumetriche fino al 20 per cento per interventi di razionalizzazione edilizia, ma che la regione Sicilia ha recepito senza mai definire con legge propria le modalità operative, come invece previsto dal comma 11 dello stesso articolo.
Questa lacuna normativa, che lascia ampio margine a interpretazioni discrezionali nei Comuni, rischia di generare trattamenti diseguali tra cittadini e gravi distorsioni urbanistiche, come dimostra il caso del super attico di Catania. Per questo motivo, a livello regionale e nazionale, si chiede di chiarire se la Regione abbia mai adottato una disciplina specifica per regolare l’applicazione della legge nazionale e, in caso contrario, quali provvedimenti intenda adottare per colmare questa lacuna, garantendo uniformità e legalità nell’attuazione delle norme edilizie.