Il gestore unico dell'acqua per Firrarello non s'ha da fare. «In Sicilia c'è carenza di acqua, a Enna, Caltanissetta, Trapani, Catania e nel Calatino. La Regione 40 anni fa voleva risolvere il problema con l'ente acquedotto siciliano, una soluzione che però non è addivenuta a un risultato, perché dobbiamo ripetere gli errori del passato?». La posizione di Pino Firarrello, sindaco di Bronte, è chiara: «No al gestore unico dell'acqua». I danni causati dalla siccità, la carenza di acuqua nelle condotte, nei pozzi fa sì che la rete idrica sia sprovvista di approvvigionamento. Per questo i sindaci del Calatino e non solo sono in rivolta, anche contro le decisioni prese dal governatore regionale Renato Schifani e il capo della protezione civile Cocina. Che per Fabio Venezia deve essere revocato dall'incarico per incompetenza nella gestione della crisi idrica.
«Molti sindaci potrebbero risolvere i problemi facendo delle ricerche idriche ed evitando di perdere l'acqua, io non credo alla gestione unica dell'acquedotto - spiega Firrarello - ci vogliono dei soggetti appassionati per il proprio paese che risolvano il problema della carenza d'acqua perché non c'è cosa peggiore di cercare di aprire il rubinetto e vedere che l'acqua non arriva».
«Oggi abbiamo acqua in abbondanza a seguito degli interventi che abbiamo fatto in passato, adesso deve essere redistribuita nei comuni ma servono le persone giuste - dice Firrarello - per portare l'acqua in via diretta alle vasche dell'Annunziata, perché abbiamo appaltato un lavoro che collegherà questa nuova sorgente con la rete idrica del paese il prima possibile così il problema, che è costato la fatica delle amministrazioni, e che si è manifestato quest'estate sarà superato per sempre».
«Perché dovrei sottomettermi alla decisione del Cga, perché dovrei essere consenziente a un soggetto unico a cui dovrebbe essere data la possibilità di gestire la rete idrica in provincia di Catania per decine di miliardi senza gara d'appalto, secondo me non si può assegnare la gestione a un soggetto che dovrebbe avere poi delle competenze che sono state maturate solo da chi ha gestito l'acqua sin dal 2005 - spiega il sindaco di Bronte -. Stando alle esperienze passate, i precedenti dimostrano che il gestore unico potrebbe causare più danni di quanto non abbia già fatto in passato, di sicuro non li risolverà quindi non accetto che l'acqua venga gestita da un unico gestore. Fino a quando ci sono io, mi opporrò.
«Sulla diga Ancipa che si è prosciugata, la realtà è paradossale perché siamo tra i boschi ma da un anno e mezzo a Bronte non piove, abbiamo perduto la raccolta del 2024 e non intendiamo perdere quella del 2025. Sulla revoca di Cocina e l'occupazione della diga io concordo con Venezia, è chiaro che adesso l'Ancipa rimane senza acqua perché non arriva dalle montagne, ma Venezia ha ragione quando dice che con l'acqua che c'è bisogna servire prima i comuni. L'acqua non può mancare di conseguenza e i pozzi possono essere gestiti dai cittadini. Il gestore unico non è una buona soluzione e non si deve fare perché non è e non sarebbe in grado di risolvere i problemi ma solo di causare più danni».