Il Pezzo Etneo

Capomulini: «Ogni anno la stessa storia: divieti di balneazione, degrado e illegalità». La segnalazione dei lettori
Gabriele patti,  11 Luglio 2024
A tutto questo degrado e illegalità si aggiunge il mancato decoro urbano prodotto dalla presenza di una rete da cantiere installata qualche anno fa lungo tutto il percorso pedonale del Lungomare, la cui funzione non risulta essere ben compresa a nessuno

Una località turistica di rilevante bellezza ambientale come Capomulini non soltanto non viene curata dai preposti uffici comunali ma addirittura sembrerebbe che si faccia di tutto per danneggiarla in modo da far scappare i turisti. È quello che puntualmente ogni estate succede a Capomulini da oltre dieci anni.

Tale stato di cose trova la sua sintetica, indecorosa e incredibile rappresentazione in un cartello stradale nel quale ogni inizio estate viene rinnovata la data di un'ordinanza di divieto di balneazione e il numero della stessa. Tale ordinanza vieta la balneazione poiché nel mare prospicente sfocia il torrente Lavinaio, però la gente se ne frega e fa tranquillamente il bagno.

In pratica da oltre dieci anni il Comune di Acireale, non essendo capace di eliminare i motivi dell'inquinamento delle acque marine, ha la presunzione con questo cartello di togliersi ogni responsabilità, senza oltretutto predisporre un adeguato controllo da parte dei vigili urbani per far rispettare l'ordinanza. Eppure l'anno scorso, nella zona, furono completati i lavori di costruzione di una sorta di vasca di decantazione che avrebbe dovuto depurare le acque del torrente: mistero.

A tutto questo degrado e illegalità si aggiunge l'indecoro urbano prodotto dalla presenza di una rete da cantiere installata qualche anno fa lungo tutto il percorso pedonale del Lungomare, la cui funzione non risulta essere ben compresa a nessuno. Ciliegina finale: un cartello vieta persino il transito pedonale sul lungomare.

Torna in alto