Assessore Santoro: «Lunedì il sopralluogo per programmare bonifica»
Tra Gravina, Mascalucia e San Giovanni Galermo c'è un terreno con una superficie di circa tremila metri quadri corrispondenti a tre ettari formato da 30 particelle di proprietà privata abbandonate e incolte la cui superficie è ricoperta da distese di rifiuti che ogni anno vanno in fumo. L'ultimo incendio in ordine di tempo si è sviluppato ad agosto. Sul terreno sono evidenti i segni del passaggio di veicoli a motore, come se andassero a scaricare lì.
In occasione dell'ultimo rogo divampato la scorsa estate a recarsi sul posto è stato il sindaco di Gravina Massimiliano Giammusso e che ha provveduto immediatamente a darne notizia con un video pubblicato sul proprio profilo social. In cui, però, non fa menzione della discarica abusiva. «Ma non si potrebbe prestare particolare attenzione a questi terreni, che ogni anno puntualmente prendono fuoco, prima dell'arrivo dell'estate?», è la domanda che compare tra i commenti e che viene rivolta al primo cittadino.
Ecco come si presentava il terreno pochi giorni dopo l'incendio
In quel terreno si sviluppa un rogo ogni estate, il cui divampare delle fiamme è facilitato dalla quantità innumerevole di rifiuti: materiale edilizio, buste di plastica, pezzi di carburatore e targhe di autoveicoli. La distesa si estende fino al confine con le case popolari di via Balatelle, in territorio di San Giovanni Galermo. Proprio di fronte ai palazzoni popolari sorge una casupola, che parrebbe essere abusiva, circondata da spazzatura. Un'area che in tanti anni di abbandono non è mai stata bonificata.
Un'attività, quella della bonifica, che in tempi di siccità come quelli che stiamo vivendo si rende necessaria. E il nodo al fazzolletto è presto fatto. «Su questo siamo già operativi e i vigili del fuoco stanno completando la perlustrazione dei terreni per tracciare le aree percorse dal fuoco - assicura l'assessore all'Ambiente del Comune di Gravina Enzo Santoro - lunedì effettueremo il sopralluogo e ci impegneremo nel rintracciare, e se è il caso, sanzionare, i proprietari e programmare la bonifica dei terreni per poi pubblicare la relazione». Perché, dice Santoro, «tutti gli incendi che si sviluppano ogni estate derivano dalla mano dell'uomo». Un dato di fatto, secondo l'assessore.