Il Pezzo Etneo

Emergenza dormitori, i clochard rischiano di rimanere senza un tetto sulla testa
Brucchieri: «In via Delpino solo 15 posti letto». Tutto fermo per l’ex biblioteca Alberto Sordi
Gabriele patti,  16 Maggio 2024
L'assessore ai servizi sociali a questo giornale spiega quanto si sta realizzando per risolvere l'emergenza dei senza fissa dimora. Nessun passo in avanti per quanto riguarda la trasformazione della biblioteca comunale Alberto Sordi, all'incrocio tra via Stella Polare e via Plaia, in stazione di posta

«Ci siamo stati nei dormitori ma non ci vogliamo tornare». È mercoledì mattina e in via Aloi ci sono due clochard. Entrambi sono seduti su uno dei due divani posizionati sotto i portici della strada che collega viale XX settembre a via Umberto. Sono soltanto due dei circa cinquanta senza fissa dimora, stando alle stime delle associazioni, che non hanno un tetto sulla testa e dormono in luoghi di fortuna in cui ci si può riparare dalle intemperie. Per terra in fila l'uno accanto all'altro, ci sono i materassi su cui una decina di clochard si sistemano per la notte. Chiacchierano e mangiano qualcosa, cibo preconfezionato perlopiù.

C'è piazza della Repubblica, Corso Sicilia e anche via Aloi. Tutti posti in cui è possibile godere dell'ombra o di un tetto che ripari dalle piogge. Ci sono ex carcerati, persone dichiarate mafiose che hanno deciso di vivere in questo modo. E poi ci sono tanti che, a seguito di una vita che non gli ha dato altra scelta, si sono ritrovati in queste condizioni. Alcuni hanno imparato a conviverci, altri meno. Tutti sfiduciati dalle mancate opportunità offerte dallo Stato per rifarsi una vita. Che chiede loro di cambiare abitudini, ma al contempo non offre mezzi, tutele e strumenti adeguati per farlo.

E la storia è sempre le stessa: lo Stato, le cooperative e la povertà. Il primo non assicura le condizioni di vivibilità, le associazioni fanno da intermediari talvolta lucrando e i poveri rimangono poveri. A Catania le cose pare stiano proprio così: due dormitori, uno in via Delpino, a Librino e l'altro in via Filippo Eredia. Il primo è un immobile confiscato alla mafia nel 2002, in particolare a Nicolò Maugeri della famiglia mafiosa dei Santapaola, che aveva 25 posti letto e un servizio di bagno e docce disponibile 24 ore su 24.

Dieci anni dopo il bene è stato affidato al Centro Astalli che, fino al 2019, ne ha fatto una casa di accoglienza per migranti. Nel 2022 l'edificio viene riadattato a dormitorio e la gestione viene affidata alla fondazione Ebbene. Il bando viene rinnovato di anno in anno e a novembre 2023 il bene viene affidato alla cooperativa Mosaico. Adesso si attende che il Comune rinnovi il bando con nuove risorse per il 2024.

Nuove risorse che, però, sono difficili da recuperare perché dopo due anni l'edificio è utilizzabile solo a metà e su un totale di 25 posti letto solo 15 sono usufruibili. «Stiamo ristrutturando tre stanze, tra un mese pensiamo di terminare gli interventi», dice Brucchieri. Per supplire alla carenza di posti letto il Comune ha messo a disposizione la struttura di via Filippo Eredia. Nel dormitorio già ad aprile 2023 erano rimasti solo venti posti letto disponibili su un totale di cinquanta. «Adesso l'edificio è operativo ma pieno», spiegano gli attivisti di Arbor, unione per gli invisibili.

«Al momento non abbiamo strutture idonee - dice l'assessore ai servizi sociali Bruno Brucchieri -, con il sindaco, la cooperativa Mosaico e il dipartimento di salute mentale stiamo dialogando per trovare una soluzione non avendo immobili da destinare». Tra le quelle paventate c'era la riqualificazione dell'edificio che fino a ora ha ospitato la biblioteca Alberto Sordi, al civico 43 di via Plaia all'incrocio con via Stella Polare.

A settembre 2023 la giunta comunale decide di adibirlo a stazione di posta, impiegando 900mila euro di fondi del Pnrr. Ovvero un centro servizi per il contrasto alla povertà aperto alla cittadinanza al cui interno avrebbe dovuto attuarsi una limitata accoglienza notturna con attività di presidio sociale, sanitario e di ristorazione. Almeno questo è quanto dichiara Brucchieri: «La procedura per adibire l'ex biblioteca Alberto Sordi in stazione di posta è in essere». Anche se, secondo la ricostruzione di questo giornale, pare essere tutto fermo.

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