«Lavori terminati da un anno, andrebbe aperto e i bus navetta attivati»
A Capomulini al confine con il torrente Lavinaio e in posizione isolata rispetto ai lidi e ai ristoranti, c'è un parcheggio pubblico inutilizzato da anni, poi riqualificato ma mai aperto. L'area di sosta di via Capomulini per un certo periodo di tempo è stata utilizzata come deposito rifiuti e, durante il coronavirus, è stato adibita a presidio per la vaccinazione anticovid. Nel 2021 il Comune di Acireale decide di riqualificarlo. Il progetto dal valore di 183mila euro, fondi provenienti dal Gal Terre di Aci, prevedeva un nuovo impianto di illuminazione, una pensilina, un cancello e una rastrelliera per biciclette e la riqualificazione della pavimentazione e dei marciapiedi. Una riqualificazione che è poi effettivamente avvenuta a cavallo tra due amministrazioni: quella del Movimento cinque stelle prima che ha aperto il cantiere e di Forza Italia poi.
I lavori, affidati a settembre del 2022 a Porto Costruzioni, società a responsabilità limitata di Piedimonte Etneo, si sono conclusi a maggio dell'anno successivo. Il 19 settembre 2023 viene infatti redatto il certificato di regolare esecuzione. Il 22 settembre l'amministrazione guidata dal sindaco Roberto Barbagallo conferma il piano di valorizzazione dei beni comunali redatto dalla precedente amministrazione. Ovvero il documento in cui si stabilisce che un bene pubblico meritevole di valorizzazione venga affidato in concessione. Dopo otto mesi dall'approvazione in Consiglio, però, l'area non è stata data in concessione, né il parcheggio risulta fruibile e sul cancello sbarrato è ancora presente il cartello di cantiere.
«Avevamo pensato a questa soluzione per rendere più agevole l'accesso alla baia - spiega l'ex assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Raciti interpellato dal Pezzo -, per questo avevamo deliberato che fosse individuato subito un soggetto cui affidare la custodia e la gestione per il nuovo parcheggio». Nelle intenzioni della precedente amministrazione c'era infatti l'affidamento a Sogip, la società partecipata dal Comune di Acireale a cui sarebbe dovuta essere affidata la gestione dell'area e del servizio di bus navetta. «Non si comprende perché, nonostante il consiglio comunale abbia confermato la nostra scelta - si chiede Raciti -, non siano stati poi forniti gli indirizzi politici per l’individuazione della modalità di gestione».
Per farlo, l'amministrazione guidata da Alì aveva predisposto anche una modifica allo statuto della ditta. «La proposta di modifica concerneva la possibilità di poter operare in house (pubblicamente e senza il ricorso a privati, ndr) anche nella gestione dei parcheggi, dell'eventuale trasporto pubblico e delle strutture sportive». Un piano che non è andato in porto.
«Occorre individuare immediatamente un soggetto che eviti di determinare un danno per l'erario comunale garantendo adeguata custodia e conservazione degli interventi realizzati - prosegue Raciti - ma anche per assicurare la messa a reddito del parcheggio stesso che, proprio per la sua posizione, è stato concepito come snodo strategico nella nuova visione della città, a servizio dei percorsi naturalistici nella Gazzena, per l’area archeologica di Capomulini, per la via dei Mulini e le Terme Romane di Santa Venera, per i borghi marinari di Capomulini e per Aci Trezza».
Dopo un anno dalla chiusura del cantiere e otto mesi dall'approvazione del piano valorizzazioni, dell'affidamento a Sogip e del bus navetta - che avrebbe dovuto fare la spola tra il Comune di Aci Castello e quello di Acireale - sembra non essere rimasto nulla. «Il lavoro è completo e l'area è nella nostra disponibilità - replica a questo giornale l'assessore ai Lavori pubblici Salvo Licciardello - ma non abbiamo ancora preso una scelta, perché senza una gestione oculata corriamo il rischio che l'area venga vandalizzata».