Il Pezzo Etneo

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe e scorrimento lento
«Se la Regione non interviene sospendiamo il servizio»
Redazione,  27 Aprile 2024
Il Coordinamento intersindacale di medicina specialistica di territorio (Cimest) interviene con una nota stampa evidenziando le criticità riscontrate dai medici specialisti pubblici e priati

«I tempi di attesa, è orma noto, per l’erogazione delle prestazioni specialistiche pubblico-private oltrepassano anche i sei mesi. Dal prossimo 15 maggio, se questo governo non metterà in campo tutte le risorse disponibili per risolvere le criticità, sospenderemo l'erogazione delle prestazioni per esaurimento dei budget mensili». Così il presidente Salvatore Calvaruso e i coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino del Coordinamento intersindacale di medicina specialistica di territorio (Cimest) con una nota stampa avvertono la Regione siciliana.

«Oltre alla sospensione del servizio - aggiungono - informeremo i pazienti dei loro diritti e di come potranno ottenere i giusti rimborsi poiché non ci potremo più sottrarre a non informare i pazienti stante la divulgazione di queste notizie a mezzo Tv e stampa. Non vorremmo che si possa configurare per chicchessia una omissione di informazioni perseguibile legalmente. Inoltre, ad oggi, manca il coinvolgimento delle nostre professionalità nella presa in carico del paziente cronico e nella prevenzione secondaria e terziaria come previsto dal Piano Regionale del Governo delle Liste di Attesa, anche questo responsabile di un ulteriore allungamento delle liste di attesa.

«Non è concepibile - concludono Caruso, Garbo e Gibiino - che questa Regione assegni 285 milioni di euro agli specialisti accreditati esterni per erogare il 70 per cento delle prestazioni e 800 milioni di euro vengono al pubblico per erogare il restante 30 per cento». La riflessione nasce dalla considerazione secondo cui «il ministero dell'economia assegna alla Regione Sicilia il 13 per cento del suo Fsr per erogare le prestazioni specialistiche sul territorio - sostiene il comitato -,pari a un miliardo e 150 milioni di euro: non servono risorse aggiuntive ma una migliore allocazione delle esistenti».

Per questo il Cimest, in ottemperanza al piano regionale del Governo delle liste di attesa, chiede con forza l’adozione di immediati provvedimenti a tutela della salute dei cittadini e di quella degli erogatori sanitari pubblici e privati accreditati soggetti quotidianamente a minacce per l’impossibilità alla erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio. Mancata presa in carico del paziente cronico da parte degli specialisti accreditati esterni e loro mancato coinvolgimento nei Piani di Prevenzione secondaria e terziaria ai sensi del Prgla.

«Quotidianamente - conclude la nota a firma di Caruso, Garbo e Gibiino - noi erogatori privati accreditati subiamo ingiurie e minacce da parte dei pazienti, che talvolta culminano anche con azioni non solo verbali, poiché sono addossate a noi responsabilità che non ci competono. ll tutto amplificato da diversi programmi televisivi che quasi quotidianamente informano i cittadini del loro diritto ad avere rimborsate dalle Asp le prestazioni che non possono essere erogate entro i tempi di attesa». Per questi motivi lunedì alle 10,30si terrà una riunione nella sede dell'assessorato regionale alla Salute - dipartimento per la pianificazione strategica, a Palermo con la presenza di tutte le sigle sindacali del comparto.

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