Braccialetto elettronico per due affiliati al clan Pillera-Puntina
Sono 45 i provvedimenti e 20 gli avvisi orali (uno aggravato) adottati dalla questura di Catania nel mese di marzo nell'ambito del fenomeno delle baby gang di cui al decreto Caivano entrato in vigore a giugno 2023 al fine di prevenire la commissione di reati quali violenza di genere, criminalità diffusa, spaccio di stupefacenti e reati commessi da minori. La maggior parte dei provvedimenti sono stati adottati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Altri sono stati emessi, invece, nei confronti di persone recentemente arrestate o denunciate per furto aggravato in concorso, minaccia, detenzione illegale di arma comune da sparo e di munizionamento, oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, porto illegale di armi, ricettazione.
Allo scopo di arginare un tipico fenomeno di illegalità diffusa che affligge la città etnea, sono stati emanati 14 divieti di accesso alle aree urbane nei confronti di soggetti che sono stati sorpresi ad esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo. Le misure emanate hanno riguardato anche lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle adiacenze di istituti scolastici, in particolare sono due i divieti di accesso che hanno riguardato due giovani arrestati in flagranza per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nelle immediate vicinanze del liceo Statale Lombardo Radice.
Sul fronte del contrasto al fenomeno della violenza negli stadi sono stati emanati tre daspo di un anno, due dei quali in occasione dell'incontro di calcio Catania-Monterosi, e l’altro in occasione dell'incontro Acireale-Sant'Agata di Militello. Con sei provvedimenti di foglio di via con divieto di ritorno, destinato a persone socialmente pericolose, sei di loro sono stati obbligati a lasciare il luogo in cui avevano commesso reati.
Inoltre sono state presentate sei proposte di sorveglianza speciale alla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania. In particolare, quattro per pericolosità qualificata divieto di avvicinamento alla vittima e l'applicazione del braccialetto elettronico, per gravi reati come tentato omicidio, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, violenza e minaccia (anche di morte); due, invece, per appartenenti all'associazione di tipo mafioso, in seno al clan Pillera-Puntina, dedito al traffico di stupefacenti, estorsioni, porto e detenzione di armi da fuoco.
Infine, sono state eseguite tre proposte di applicazione della misura della Sorveglianze Speciali di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per tre persone per reati di rapina, furti aggravati, evasione dagli arresti domiciliari e reati in materia di stupefacenti.