Pedinati, raggiunti e denunciati due giovani
I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno denunciato un 18enne e un minorenne, entrambi catanesi, per detenzione abusiva di munizioni. Al riguardo nel pomeriggio, durante un servizio di pattugliamento nel quartiere di San Giovanni Galermo, l'interesse dei motociclisti è stato attirato dagli insoliti movimenti di un Suv in transito lungo in via Capo Passero, con a bordo due giovani. Il conducente del veicolo infatti, una Nissan Juke, alla vista dei carabinieri ha fatto finta di nulla, ha perfino rallentato la propria marcia, col chiaro intento di non suscitare alcun sospetto nei militari, che invece per tutta risposta, hanno deciso di non perdere di vista il mezzo.
I motociclisti hanno così dato inizio a un pedinamento a distanza e in coordinamento con la centrale operativa e nel frattempo hanno richiesto di approfondire gli accertamenti sull'autovettura, apprendendo nel giro di pochi istanti che l'auto risultava essere stata noleggiata. Tenuto conto del fatto che a bordo del veicolo erano stati notati due ragazzi al massimo appena maggiorenni e quindi probabilmente troppo giovani per avere la possibilità di noleggiare un veicolo, i carabinieri hanno così deciso di intervenire per effettuare un controllo nei loro confronti.
Richiesto pertanto alla centrale il supporto di un'altra gazzella, che li ha raggiunti in pochi minuti, le due pattuglie hanno quindi fermato l'autovettura in modo da non lasciargli alcuna via di fuga, generalizzando sia l'autista, un giovanotto di appena 18 anni di Aci Sant’Antonio, che il passeggero, minorenne di Misterbianco. Nel frangente, sin dal momento iniziale dell’identificazione, i due sono apparsi alquanto agitati, motivo per cui i militari hanno anche perquisito il mezzo.
Il loro intuito investigativo, in effetti, è stato confermato quando nel vano porta oggetti dello sportello lato passeggero, i carabinieri hanno trovato 14 cartucce calibro 380 per le quali, i ragazzi, non hanno saputo fornire plausibili spiegazioni sulla loro presenza in macchina, contraddicendosi ed inventando solo scuse banali. Entrambi sono stati quindi deferiti all'autorità giudiziaria etnea competente per la detenzione del munizionamento, perfettamente funzionante, che è stato sequestrato, mentre il minorenne è stato riaffidato alla sua famiglia.