Il Pezzo Etneo

Sanità, a Catanzaro peculato e truffa ai danni dell’ospedale Pugliese-Ciaccio
Sette denunce: per quattro disposta interdizione da pubblici uffici e imprese
Redazione,  27 Febbraio 2024
Coinvolti medici, infermieri e imprenditori

Interventi chirurgici privati in assenza di specifica autorizzazione sanitaria con materiale sottratto all’Azienda ospedaliera, autoriciclato e giustificato poi con false fatture. Sono le motivazioni dell'interdizione disposta nei confronti di quattro persone per associazione a delinquere finalizzata al peculato, truffa ai danni dello Stato e autoriciclaggio. Tre di loro, due infermieri e un dirigente medico, sono stati sospesi dallo svolgimento del pubblico impiego o servizio.

A un uomo è stato applicato il divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale. Parallelamente sono stati sequestrati due immobili nella disponibilità di uno degli indagati. Nel procedimento, inoltre, risultano indagati ulteriori tre soggetti per favoreggiamento personale o reale.

I provvedimenti emessi su richiesta della procura della Repubblica di Catanzaro scaturiscono dalla gravità indiziaria circa la sussistenza di un’associazione per delinquere e di plurimi episodi di peculato di dispositivi medici vari e farmaci perpetrati da un sanitario e da due infermieri in servizio presso l'Unità operativa oculistica dell'Azienda ospedaliera universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro (ex Pugliese - Ciaccio), in concorso con un imprenditore operante nel settore medicale.

Il medico avrebbe omesso di versare all’azienda ospedaliera parte dei compensi ritratti dallo svolgimento di attività professionale in regime di intramoenia allargata (relativi cioè alle visite mediche svolte presso il proprio studio privato per conto dell’Azienda ospedaliera).

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