«C’è il rischio imminente che chiuda anche l’unico dormitorio rimasto»
«Il sindaco ritiri immediatamente l'ordinanza 31». Le associazioni del terzo settore non intendono mollare la presa. L'ordinanza sul decoro urbano dietro la quale, in realtà, si cela un'ordinanza antibivacco non deve essere applicata. per questo Arbor – Unione per gli Invisibili, Arci Catania, Arcigay Catania, Auser Catania, I Siciliani giovani, Rete Restiamo Umani Incontriamoci si riuniranno oggi pomeriggio in un sit-in di protesta alla scalinata Alessi.
«Catania si è svegliata, per l'ennesima volta, ancora più lontana dai valori della nostra Costituzione. Il 13 luglio il sindaco di Catania, recidivo, ha emesso una nuova ordinanza contro i senza tetto camuffandola per ordinanza sul decoro urbano - si legge in una nota stampa congiunta -, che in un tratto recita che "è fatto divieto di sedersi, sdraiarsi o dormire sul suolo pubblico o nelle aree ad uso pubblico o aperte al pubblico passaggio, sui sagrati delle chiese, sui gradini dei piedistalli delle statue dei monumenti". Vietato sedersi sulle soglie, sulle pavimentazioni, sui muretti, sui gradini posti all’esterno di edifici pubblici. E ancora: Sugli spazi verdi e sugli arredi urbani".
È emergenza posti-letto
«Il Comune non si preoccupa di fornire riparo e assistenza a chi è senza casa - proseguono le associazioni - L'unico dormitorio esistente ha solo pochissimi posti letto liberi ed è insufficiente per accogliere le persone che ne avrebbero bisogno. Inoltre i fondi per tenerlo aperto finiranno tra nove mesi. È al tempo stesso ridicolo e drammatico che il Comune si preoccupi di multare e cacciare i senza tetto dalla strada senza fornire alcuna alternativa abitativa. Da anni chiediamo una soluzione, una alternativa alla strada per tutti coloro che da soli non riescono a garantirsi un tetto, un po' di cibo e un po' di acqua, ma l’amministrazione continua combattere i poveri e non la povertà. Serve la convocazione urgente di un tavolo di confronto presso i servizi sociali per affrontare il disagio delle persone senza fissa dimora e vulnerabili».
«Si ritiri l'ordinanza»
«Il sindaco con lo stesso provvedimento ordina il “divieto a chiunque, con il proprio comportamento, nei luoghi pubblici e nelle private dimore, di essere causa di turbamento e pregiudizio dell’ordinata e civile convivenza, recare disagio o essere motivo di indecenza” - si sottolinea nel comunicato - Si tratta di un pericoloso delirio. Quali atteggiamenti indecenti o causa di turbamento tenuti nelle case dei catanesi vorrebbe sanzionare il sindaco?». Il sindaco Enrico Trantino, però, non ne vuole sapere e su La Sicilia afferma di non farsi intimidire dalle polemiche: «Non cambio idea», stigmatizza Trantino. Ma le associazioni attaccano: «L'ordinanza prevede persino una sanzione per chi viene trovato in possesso di “strumenti idonei all'imbrattamento” - conclude la nota -. Vuole forse multare il sindaco tutti i bambini che vanno a scuola col portacolori? Chiediamo che venga immediatamente ritirata questa oscena e ridicola ordinanza».