Dal M5s al Pd fino a Fratelli d’Italia «sono tutti una cosa»
Ci sono patronati che diventano segreterie politiche e comitati elettorali che diventano centri per servizi fiscali. A Catania la politica si fa con i Caf. Così, chi si rivolge a un patronato per una comune dichiarazione dei redditi o per la compilazione del 7 e 30, finisce con il tornare a casa pieno di volantini elettorali. Da via Plebiscito al viale Mario Rapisardi, a Catania, fino a Gravina di Caf che svolgono attività politica, sebbene sia vietato dalla legge, ce n'è a bizzeffe. Alcuni espongono addirittura i manifesti del candidato sponsor proprio sulla porta di ingresso, altri invece sono più guardinghi: porta di ingresso con vetrate oscurate e all'esterno non appare nessun manifesto. Non appena si varca la soglia, però, lo scenario è destinato a mutare. È il caso del patronato di Giuseppe Giglio, al civico 293A di viale Mario Rapisardi. Proprio all'ingresso compaiono tre insegne: per la prima sulla sinistra la bottega è la segreteria politica del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, del candidato alla presidenza della quinta municipalità Antonino Vincenti e di Giuseppe Giglio; per la seconda sulla destra, invece, è la sede di Anpim, l'associazione nazionale delle piccole e medie imprese di cui Giglio è presidente; la terza, in alto, la indica come patronato. «Sono tutti una cosa», sostiene chi accoglie le nostre richieste di informazioni.
Così non rimane che fingerci interessati a ricevere assistenza fiscale e prendere un appuntamento. Che viene fissato per oggi. Puntuali ci presentiamo nuovamente in quello che dovrebbe essere solo un Caf, ma stavolta varchiamo l'ingresso. Nei muri sono affissi i volantini elettorali di due candidati alla quinta municipalità: sono Giuseppe Chiarenza e Maria Luisa Testa. «Lei è la moglie del mio titolare (Giglio, ndr)», spiega l'addetta alla gestione delle pratiche. La scrivania è piena di suoi santini elettorali. Dopo aver preso appunti su tutta la documentazione necessaria per adempiere gli obblighi fiscali, è arrivato il momento di congedarsi. Non prima però di chiedere a chi si deve dare fiducia in questa tornata elettorale. La risposta non si fa attendere, comprensiva di spiegazione dimostrativa sulle modalità di voto (Guarda il video).
Così come per il patronato in viale Mario Rapisardi, anche in alcuni Caf di via Duca degli Abruzzi si utilizza lo stesso sistema: due piani distinti in cui al superiore c'è la segreteria politica e a quello inferiore un Caf. Come per il centro di assistenza fiscale della Uil, posizionato proprio sotto la segreteria politica del consigliere comunale Daniele Bottino, di Fratelli d'Italia, alla seconda prova per sedere a sala Verga (Guarda il video). Pochi metri più avanti, sulla stessa via, c'è un altro patronato. Questo, a differenza di quello del precedente, espone sulla vetrata i volantini di Enzo Li Causi, candidato al Consiglio comunale tra le fila di Prima l'Italia, lista leghista di riferimento del vicepresidente del governo Schifani, Luca Sammartino. Più avanti, avvicinandosi a piazza Santa Maria della Guardia, al civico 24 di via Principe Nicola, la sede che riunisce le sigle Confial, Unsic, Enasc e Scuola Insieme, affigge invece i manifesti di Giuseppe Nicotra e Antonella Di Benedetto, candidati al Consiglio comunale nella lista Trantino sindaco.
In via Vittorio Emanuele, invece, di Caf che diventano comitati elettorali ce n'è più di uno. Tra questi c'è anche il Caf patronato - Studio Legale Amato. Sulla porta a vetri sono appesi due manifesti: uno è quello di Angelo Marchese, di Prima l'Italia pure lui, è candidato al Consiglio comunale a sostegno di Enrico Trantino. Parallelamente, alla prima municipalità - stando al manifesto appeso sotto quello di Marchese - pare che il Caf sponsorizzi Simone Poma, del Movimento cinque stelle. E i dubbi diventano più di una certezza se si dà uno sguardo alla pagina Facebook Caf patronato - Studio Legale Amato. È quanto segnalato dal Controllo popolare antimafia, composto da I Siciliani giovani, Rete degli Studenti Medi, Arci, l'associazione Antimafia e legalità e Cgil che, in collaborazione con CittàInsieme, sono impegnati a vigilare sul corretto andamento della campagna elettorale contro abusi e illegalità già dalla competizione per le elezioni regionali.
Secondo la ricostruzione di questo giornale, però, l'attitudine a confondere politica e oneri fiscali non è solo prerogativa dei candidati al Comune di Catania. Anche a Gravina qualche Caf non ha vergogna di esporre il simbolo della propria lista davanti all'ingresso. Si tratta del patronato che si trova alla fine di via Marconi. È il comitato elettorale di Gravina Attiva, lista di riferimento di Claudio Nicolosi, presidente del Consiglio comunale uscente in quota Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito democratico. Che in questa tornata elettorale, come nella precedente, è a sostegno del sindaco uscente Massimiliano Giammusso, di Fratelli d'Italia. Se questo non bastasse, anche il banco alimentare è incappato in qualche difficoltà: come il festino organizzato dall'associazione in via Locatelli con cui non ha esitato a sponsorizzare qualche candidatura, prima di essere sanzionata a seguito della denuncia del Controllo popolare antimafia. Come quella di Giuseppe Giuffrida, già vicepresidente del senato cittadino in cui si ricandida tra le fila della Democrazia cristiana.
Aggiornamento del 27 maggio 2023 alle 17.15
"Il banco alimentare non ha alcuna responsabilità, anzi abbiamo sospeso l'attività dell'associazione non appena abbiamo saputo del festino politico-elettorale" fa sapere l'ufficio stampa del banco alimentare della Sicilia.