Il Pezzo Etneo

Catania, ecco le quattro nuove isole ecologiche in via di realizzazione
Una sorgerà accanto a due scuole: «Non abbiamo più verde pubblico»
Carlo gardone e gabriele patti,  06 Maggio 2023
Circa sei milioni di euro per nuovi centri di raccolta comunale che si aggiungeranno ai due già esisteni. Ma in città ci sono già tre centri comunali inutilizzati. Nel frattempo scoppia la polemica su quelle da realizzare in via Ammiraglio Caracciolo e nel quartiere Borgo-Sanzio

A Catania, tra viale Vittorio Veneto e via Vincenzo Giuffrida c'è un terreno di circa due ettari che confina con il campo da calcio del liceo Lombardo Radice, il campo da basket dell’ex istituto san Filippo Neri, ribattezzato Francesco Ventorino, che ospita bambini dai 3 fino ai 14 anni e diversi palazzi residenziali. Una striscia di terreno finora sfuggita alla cementificazione in cui presto sorgerà un centro di raccolta differenziata comunale completamente automatizzato. L'intervento dal valore di un milione e 655mila euro rientra in un progetto più grande dal valore complessivo di circa sei milioni di euro che prevede la realizzazione di tre ulteriori isole ecologiche nei quartieri periferici di San Giuseppe la Rena, Montenero e Librino. Fondi, questi, derivanti dal piano operativo nazionale Pon Metro 2014-2020. Un progetto che, stando alla delibera di giunta varata a luglio 2022, quando a fare le veci del sindaco sospeso Salvo Pogliese era il vice Roberto Bonaccorsi, servirà «a garantire maggiore praticità nel conferimento delle frazioni differenziate, con la possibilità di affidarne la gestione a un'associazione cittadina». Ma le polemiche non mancano.

L'isola ecologica nel quartiere Borgo-Sanzio

Nella parte di terreno che insiste tra via San Filippo Neri e via Modena le ruspe sono già attive. Così in quella che non è altro che una conca con circa due ettari di verde abbandonato tra rovi e sterpaglie, ma anche alberi di Querce, Bagolari, Ulivi e Fichi non sorgerà nessun parco pubblico. Ma il verde, quel poco rimasto in città non ancora invaso da colate di cemento, verrà rimpiazzato con container di rifiuti. Ma non è solo una questione di verde pubblico. Confinanti con il terreno, come detto, ci sono due istituti scolastici che, come i residenti, potrebbero poi subire gli effetti della vicinanza dell'isola ecologica, tra fumi maleodoranti e rischi per la salute. La questione era stata sollevata già a marzo dal comitato Vulcania che aveva giudicato la decisione dell'amministrazione «inopportuna, inappropriata e logisticamente sbagliata». Adesso a farsi sentire sono anche i residenti. «C'è un escavatore che sta muovendo terra e pietre ma soprattutto sta sradicando alberi ad alto fusto per far posto a una ennesima colata di cemento», lamenta un residente al Pezzo. «Forse sarebbe stato più opportuno realizzare un parco pubblico - prosegue la segnalazione - avremmo preferito due ettari in più che due in meno». Nelle intenzioni dell'amministrazione, però, pare non esserci la realizzazione di un'area a verde, se non quella prevista attraverso il ripristino di piazzale Sanzio. «Ma lo spazio destinato a verde è una frazione ridicola rispetto alle aree dedicate alla sosta di auto e mezzi Amts», ribadisce la segnalazione.

Le aree già destinate a isola ecologica ma abbandonate e il numero complessivo di centri comunali di raccolta

Così la questione è destinata ad allargarsi a macchia d'olio. E la domanda sorge spontanea: perché non sono state utilizzate le aree in cui sono già stati realizzati i centri comunali di raccolta poi abbandonati? Basti pensare a quelle inutilizzate in via Ala e in via Santa Maria della Catena e in via Generale Ameglio? Proprio davanti ai cancelli di quest'ultimo centro di raccolta si formano costantemente cumuli di immondizia. Le nuove isole ecologiche si aggiungono alle due già esistenti: quella realizzata in viale Tirreno, nel quartiere Trappeto, e l'altra in via Gianni, a Picanello. Così saranno sei i centri comunali di raccolta. Tra le nuove è prevista la realizzazione di un isola ecologica in via Ammiraglio Caracciolo, in un fazzoletto di terreno in cui ci sono i resti della colata lavica del 1669. «Uno di quei reperti storici su cui qualunque altra amministrazione lungimirante avrebbe costruito una fortuna turistica - lamenta un residente della zona - noi invece la spianiamo e cementifichiamo». Abbiamo provato a rivolgere questa e altre domande alla direzione competente di Palazzo degli elefanti, senza però ottenere alcuna risposta.

Le somme impegnate

La realizzazione dell'isola ecologica nel quartiere di San Giuseppe La Rena costerà circa un milione e 300mila euro. Un milione e 450mila euro sarà invece destinato al centro di raccolta di Montenero, da realizzare in via Ammiraglio Caracciolo; l'isola ecologica che sorgerà nel quartiere di Librino, invece, vale circa un milione e 360mila euro. Complessivamente si tratta di sei milioni di euro destinati a un'ulteriore cementificazione che avrà un ulteriore impatto sulle classifiche nazionali che vedono la città di Catania agli ultimi posti per vivibilità e verde pubblico.

Torna in alto