Il Pezzo Etneo

Blitz sulla sanità, l’operazione Stancanelli e gli interessi sul Cutgana
«Raffaele gli deve dire al rettore che Ferrante è un’ottima candidata»
Gabriele patti,  04 Maggio 2023
Una delle infinite conversazioni tra Aldo Missale ed Ezio Campagna svela i piani di un'operazione poi non andata in porto. «Il Centro studi ambientali dell'università è una superpotenza, lo dobbiamo pigliare noi»

«Servirà anche a noi per poter fare pubblicazioni di qualunque tipo». Aldo Missale parla con docenti, medici e politici. Svela i suoi interessi e quelli di altri. Così tra incarichi, bandi e posti da assegnare nel mirino ci sarebbe stata anche la Lega italiana antifumo (Liaf). Tra i più importanti dipartimenti dell'Università di Catania, perché accreditato con Accredia, l'Ente italiano di accreditamento. «Il top del top, mbare i geni, i geni. Si parla di qualunque cosa abbia a che fare con ambiente e microplastiche», spiega Missale a Ezio Campagna. Un piccolo tassello dell'ambiente sanitario e universitario in cui i due avrebbero dimostrato di essere ben inseriti al punto da determinare designazioni negli organi e organismi di strutture ospedaliere e dell'ateneo. Non senza l'aiuto della politica. È parte dell'ordinanza di custodia cautelare che ha disposto gli arresti domiciliari, oltre a Missale e a Campagna, anche per l'ex assessore alla Mobilità Pippo Arcidiacono, l'ex assessore regionale Antonio Scavone e Nello Ferlito. Un'inchiesta che vede indagati in totale 17 persone. Anche l'assessore Ruggero Razza. Indagati per turbata libertà della scelta del contraente. Ma il Liaf è solo un passaggio della lunga conversazione in cui Missale spiega la presunta operazione Cutgana, centro universitario per la tutela e la gestione dell'ambiente. Il dipartimento sarebbe stato tra gli obiettivi perché «è una superpotenza, si sono inficcati tutti quanti là dentro», concordavano i due intercettati a settembre 2020.

Sei mesi dopo sarebbe scaduto l'incarico di direttore di Giovanni Signorello e Missale avrebbe voluto che uno dei suoi occupasse quel posto. Margherita Ferrante, già docente di Unict, sarebbe stata la persona giusta. «La conosci tu?», chiedeva Missale a Campagna. «Bello tipo è, fa fumo», rispondeva Campagna. E Missale replicava che, in realtà, a fare fumo sarebbe stato Riccardo Polosa, che riveste l’incarico di responsabile scientifico della Liaf. Ma il punto rimaneva sempre lo stesso: come riuscire a far succedere Ferrante a Signorello? Serviva la politica. «Come facciamo a pigliarlo?», chiede Campagna. «Siccome lo nomina il rettore - spiega ancora Missale -, Raffaele Stancanelli (non indagato, nda) ci dice al rettore "ce la metti a Margherita Ferrante a fare il direttore del Cutgana che ora c'hai messo un minch...?». Anche perché la direttrice dell'unità operativa complessa al Policlinico Vittorio Emanuele e docente di Unict godeva della stima di Missale. «A Priolo (Francesco, nda), perché ha il potere, è politico serio (Stancanelli, nda) - si legge nei brogliacci delle intercettazioni - gli dice che è un'ottima candidata veramente per fare quello che deve fare, per tutto… a parte che deve sempre… saremo noi».

Ma Campagna si dimostra scettico. «È una cosa complicata perché voglio dire è un cristiano che lui non conosce, la vedo complicata proprio da istruire, per come conosco io Raffaele, lui ha rapporti con Priolo ma non ha rapporti diciamo, tra virgolette, politici..."ti devo dare" capito?». Ma Missale insiste: «Minchia la dobbiamo strutturare questa cosa Ezio, è stato detto. Scavone non ti ha risposto oggi?». Il riferimento è all'ex assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali Antonio Scavone (indagato pure lui) politico di lungo corso ed ex direttore generale dell'Asp (ai tempi in cui si chiamava ancora Asl 3), che però in quel momento pare che non avesse il tempo per rispondere al messaggio di Campagna. «Non mi ha risposto, ma penso che oggi mi risponde», replica. E Scavone poi, in effetti si farà sentire, anche dimostrando un certo entusiasmo. Non per l'operazione Cutgana, di cui non se ne seppe più niente. Ma per comunicare la laurea della figlia per una veloce iscrizione all'ordine dei medici. La stessa che poi, secondo le intenzioni di Campagna avrebbe dovuto ricoprire un ruolo in radiologia. «Ci mettiamo alla figlia di Scavone e ce la dobbiamo mettere a gratis», diceva Campagna. «Già è fatto, gli faccio fare una richiesta come responsabile scientifico di progetto per integrare chi? Una persona che è in specializzazione per studiare la diagnostica per immagini». Esattamente come la figlia di Scavone.

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