Il Pezzo Etneo

Bilancio partecipato, le amministrazioni ‘più democratiche’ tra i Comuni al voto
I fondi e i progetti: Castel di Iudica maglia nera, Catania non ha un regolamento
Gabriele patti,  22 Marzo 2023
La legge regionale 5 del 2014 destina agli enti comunali il due per cento delle somme loro trasferite per iniziative di partecipazione pubblica, ma la norma viene applicata a singhiozzo. I dati di Spendiamoli Insieme: come vengono amministrati i soldi pubblici dalle amministrazioni chiamate al voto i prossimi 28 e 29 maggio. Tra i progetti ammessi anche un corso di una disciplina marziale

C'è una legge in Sicilia, modificata di Finanziaria in Finanziaria, che dispone che i Comuni sono tenuti a spendere almeno il due per cento delle somme loro trasferite dalla Regione, con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune. Sono passati nove anni da quando è entrata in vigore, ma ancora la piena attuazione stenta a decollare. Era gennaio 2014 e la norma veniva inserita in Finanziaria dal governo guidato da Rosario Crocetta. La norma prevedeva un «obbligo» senza sanzione. Ovvero: una sorta di monito che poteva legittimamente non ascoltare nessuno. Motivo per cui l'anno successivo, la legge di stabilità 2015 introduce una sorta di sanzione che sanzione non è: la restituzione nell'esercizio finanziario successivo delle somme non utilizzate in quello precedente. Passano gli anni, le difficoltà di applicare una legge regionale talmente generica da non permettere di comprendere quali fossero le modalità di attuazione per la partecipazione dei cittadini, convincono a una nuova integrazione del testo originario.

Così nel 2018, quando l'inquilino di Palazzo d'Orleans era Nello Musumeci, arrivano i correttivi: da una parte un altro obbligo in capo ai Comuni il cui due per cento superi i 10mila euro, di pubblicare apposito avviso pubblico entro e non oltre il 30 giugno dando ai cittadini la possibilità di presentare un progetto, mettere nelle condizioni di esprimere una preferenza, indicare e pubblicizzare tutte le fasi del procedimento, esemplificate in raccolta dei progetti, valutazione, modalità di selezione, esito della scelta e liquidazione delle somme; dall'altra e per predisporre le basi normative dell'avviso di partecipazione, ogni singolo Comune «adotta un apposito regolamento, approvato dal consiglio comunale». Una disposizione che, però, considerata la formula utilizzata (come riportata in virgolettato, nda), non prevede un vero e proprio obbligo e, quindi, anche le contestazioni alla mancata pubblicazione troverebbero scarso supporto normativo.

Due anni dopo arriva l'ultima, almeno per il momento, modifica che stabilisce di ripartire le somme oggetto di restituzione ai comuni virtuosi. Ovvero a quei Comuni che di quelle somme ne hanno fatto buon uso. Entro il 15 settembre di goni anno le amministrazioni devono presentare gli impegni di spesa e le modalità di partecipazione del cittadino all'iniziativa di bilancio partecipato. Nel caso di mancata comunicazione, gli uffici regionali tratterranno le somme. Che però possono essere recuperate dai Comuni entro il mese di gennaio qualora dimostrino, con gli estremi del provvedimento, che il bilancio partecipato è stato attuato. Dati, questi, che la Regione raccoglie ma che per elaborare passano anni. Così non è possibile ancora conoscere i dati, in termini di soldi trasferiti e restituiti, degli anni 2020, 2021 e del 2022. Per rendersi conto di quanto vengano applicati i principi del bilancio partecipato basta guardare al 2019 quando ai Comuni erano disponibili circa quattro milioni e 200mila euro, di cui ne sono stati restituiti per mancata applicazione quasi un milione e 500mila. Secondo i dati di Spendiamoli insieme circa il 50 per cento dei Comuni siciliani non utilizza le somme regionali a disposizione. E, nella maggior parte dei casi, non vengono rispettate le prescrizioni sull'emanazione del regolamento, il limite all'espressione di una sola preferenza e sulle modalità di voto. L'analisi dei 19 Comuni al voto in provincia di Catania.

Catania

Tra le pecche del Comune di Catania, al momento senza sindaco, nell'attuazione della democrazia partecipata c'è la mancata emanazione di un regolamento comunale, la non limitazione all'espressione di una sola preferenza e la mancanza di un'assemblea pubblica in cui rendere partecipi i cittadini delle proposte presentate e da presentare. Nell'ultimo anno Palazzo degli Elefanti ha ricevuto e impegnato 200mila euro. Soldi che saranno utilizzati per la realizzazione di Un Polmone verde per la città, i Giardini verticali di Librino, presentato dal Comitato Librino Attivo che prevede la la riqualificazione del parco urbano di Librino attraverso un'azione di rimboschimento e la realizzazione di giardini, aree attrezzate per lo sport e la socializzazione e bagni pubblici con 241 voti su 1876

Aci Sant’Antonio

Nel 2022 l'amministrazione guidata da Santo Caruso, espressione di Sicilia Futura di Nicola D'Agostino, ha ricevuto e impegnato 10.400 euro per l'approvazione del progetto L'arte che celebra l'arte con 148 voti su 157 espressi. Ovvero la realizzazione di sei murales artistici in sei diverse zone della città, come tributo ai sei artisti del carretto siciliano inseriti nel Registro dell’Eredita Immateriali della Regione Siciliana: Domenico Di Mauro, Rosario D’Agata, Paolo Rapisarda, Venera Chiarenza, Salvatore Chiarenza e Antonio Zappalà. Sebbene, a differenza di Catania, il piccolo Comune etneo abbia provveduto alla tenuta di un regolamento, non ha ancora le carte in regola per l'assemblea pubblica e non è limitato a esprimere una sola preferenza.

Acireale

Nel Comune retto dal cinque stelle Stefano Alì, nel 2022 sono stati ammessi al finanziamento di circa 50mila euro quattro progetti: Luce alla Storia "Riaccendiamo le luci in Piazza Lionardo Vigo"; la realizzazione di un campetto multidisciplinare; il restauro della statua di Gesù Redentore e il progetto di benessere Stazzo ha a cuore la salute.

Belpasso

Nel Comune guidato da Daniele Motta, eletto con Sicilia Futura, nel 2022 diecimila euro sono stati assegnati a un corso di Taijquan. Cioè un'arte marziale cinese e una disciplina per il benessere di mente e corpo effettuato da Margherita Padalino realizzato da ITKA - International Taijiquan Kungfu Association con base a Mascalucia. A quanto pare, però, senza alcun voto. Come si evince dall'esito della proposta e ancora prima dall'avviso di 'partecipazione: entrambi non si fa alcun riferimento a un processo di partecipazione. Ma è stata la Giunta municipale a decidere. In questo caso, oltre alla mancata previsione di una seduta pubblica e al poter esprimere più di una preferenza, tra i punti dolenti c'è dunque anche l'assoluto mancato coinvolgimento dei cittadini.

Biancavilla

Solo nel 2022 a Biancavilla, amministrazione retta da Antonio Bonanno di Fratelli d'Italia, sono state approvate tre proposte riguardanti la valorizzazione del patrimonio culturale anche attraverso manifestazioni di identità di radicamento, le politiche sociali, educative e giovanili e attività socio-culturali e sportive. Per queste queste attività, non meglio precisate, sono stati impegnati circa 15mila euro.

Gravina di Catania

Gli ultimi progetti approvati dal Comune di Gravina riguardano la riqualificazione delle aree verdi al civico 25 di via San Domenico Savio, nel quartiere San Paolo e un cardioprotettore che, però, verrà finanziato nei limiti del residuo del primo progetto. Il Comune guidato dal sindaco Massimiliano Giammusso, di FdI, soffre delle stesse criticità di tanti altri enti comunali: non prevede il voto per i minori, ma al contempo dà la possibilità di esprimere più di una preferenza e non prevede nessuna assemblea pubblica. Però ha un regolamento.

Mascalucia

A differenza di Gravina ma come Catania, anche il Comune di Mascalucia, guidato dal sammartiniano Enzo Magra, non ha ancora adottato un regolamento sulla democrazia partecipata. L'ultimo avviso però ha visto premiare il progetto presentato dal partenariato di associazioni del Parco Monte Ceraulo. Che prevedeva la realizzazione di una biblioteca all'interno dell'area boschiva: ha totalizzato 219 voti su 366 complessivi. Tra le spunte verdi nel Comune pedemontano c'è solo la possibilità di presentare un progetto. Per il resto, nonostante la riproposizione annuale dell'iniziativa, sembra essere ancora molto indietro sulla precisa attuazione della legge.

Camporotondo Etneo

Ottomila euro sono, invece, andati alla Pro loco di Camporotondo per l'organizzazione di non manifestazioni varie ed eventuali. Anche per il Comune pedemontano, guidato dall'autonomista Filippo Privitera, è semaforo rosso riguardo l'assemblea pubblica e la mancata limitazione a una sola preferenza. E non risulta il numero di preferenze espresse.

Castel di Iudica

Vera maglia nera per la democrazia partecipata tra i Comuni al voto i prossimi 28 e 29 maggio è quello guidato dal sindaco Ruggero Strano, di Fratelli d'Italia. Gli ultimi dati rinvenibili risalgono al 2017, quando palazzo comunale aveva a disposizione circa 17mila euro. Che non essendo stati utilizzati, è stato poi costretto a restituire. Per il resto dal 2016 a oggi, non c'è traccia di un regolamento o di altra forma che faccia presagire le intenzioni dell'amministrazione di portare avanti l'iniziativa di bilancio partecipato.

Maletto

A guidare il Comune di Maletto è il sindaco Pippo De Luca, eletto con Forza Italia e adesso con Cateno De Luca. Nell'anno precedente il Comune aveva diritto a spendere circa settemila euro delle somme regionali, ma del processo di selezione è rinvenibile solo l'avviso. Nulla, invece, si registra in merito alla restituzione della somma a titolo di sanzione per il mancato avvio del procedimento.

Mineo

Mineo, Comune guidato da Anna Aloisi, del centrodestra, ha un suo regolamento, ma tra le mancanze si registra la possibilità di esprimere più di una preferenza, la mancata previsione di un'assemblea pubblica e il voto non aperto ai minori di anni 18. Nel 2022 al Comune sarebbero toccati settemila euro, ma non si rinvengono dati utili per esaminare le fasi successive.

Piedimonte Etneo

Con 129 preferenze su 150 a Piedimonte, comune retto dal sindaco Ignazio Puglisi, eletto con il Partito democratico, nell'anno appena trascorso a spuntarla sugli altri due progetti presentati al voto è stato il progetto che prevede la valorizzazione della villetta adiacente a piazza San Gerardo.Un progetto a cui sono stati destinati più di 14mila euro.

Riposto

Il Comune della costa Ionica guidato da Enzo Caragliano è uno dei pochi a prevedere un'assemblea pubblica. Sono due i progetti approvati a Riposto nel 2022: si tratta dell'Acquisto di nuovi sistemi di amplificazione da utilizzare in caso di manifestazioni esterne o all'interno di ambienti chiusi, a cui sono andati circa tremila euro e l'Acquisto di porta rifiuti esterni, per un valore di oltre 11mila euro. Per entrambi i progetti presentati dalla Pro loco di Riposto sono stati impegnati 14mila euro.

San Cono

Tra i piccoli Centri abitati, il Comune di San Cono, guidato dal sindaco Salvatore Barbera, eletto tra le fila del centrosinistra, sembra essere quello messo meglio: ha un regolamento e il progetto vincitore del 2022 è stato proposto dai cittadini. Anche se, in mancanza di dati sulle somme restituite e in assenza di dati regionali per gli anni 2021 e 2022, non è chiaro come si sia poi sviluppato il progetto Ristrutturazione dell'abbeveratoio e dell'area adiacente, posizionamento di panchine, fioriere ed altro, per la cui realizzazione sono stati impegnati 12mila euro.

San Gregorio di Catania

Con 92 preferenze su 158 voti espressi, il 2022 ha premiato il progetto Incentivi per migliorare/creare doposcuola, proposto dallo stesso Comune, per il quale sono stati impegnati oltre settemila euro. Per il resto nel Centro guidato da Carmelo Corsaro, espressione del centrodestra, si registra solo l'adozione del regolamento comunale. Tra i buchi neri c'è la mancata previsione di un'assemblea pubblica.

Santa Venerina

Per il Comune guidato dal sindaco Salvatore Greco, nel 2022 non ci sono dati a disposizione, ma per il 2022 compare solo l'avviso di partecipazione senza che lo stesso sia poi stato seguito dalla pubblicazione dell'esito. Né tanto meno è facile rinvenire la somma a disposizione di palazzo comunale per iniziative di democrazia partecipata.

Sant’Alfio

Nessun processo di partecipazione al voto, ma nel Comune guidato dal sindaco Giuseppe Maria Nicotra, il voto è limitato a una sola preferenza e possono votare anche i minorenni. Sono due i progetti approvati con ottomila euro: si tratta di una non meglio precisata assistenza agli anziani e del rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale delle arterie viarie.

Valverde

Maglia nera per l'amministrazione con a capo il sindaco Angelo Spina, eletto tra le fila della Democrazia cristiana, almeno per quanto riguarda la pubblicazione dei dati. Dal 2016 al 2023 non c'è traccia di alcun avvio del processo partecipato. Fa eccezione il 2019, quando senza alcuna selezione, sono stati destinati cinquemila euro per il servizio di registrazione con archiviazione in sito web dedicato e trascrizione integrale delle sedute del consiglio comunale. Il Comune di Valverde dispone solo del regolamento comunale.

Viagrande

Come nel caso di Aci Sant'Antonio. Nel Comune guidato dal sindaco Francesco Leonardi, vicino a Marco Falcone di Forza Italia, sebbene l'avviso mettesse nero su bianco la possibilità di presentazione dei progetti e la successiva messa a votazione, dalla delibera di aggiudicazione - priva di alcun conteggio di voti nonostante si scriva che ci sia stata una votazione -, si evince come anche a Viagrande non si sia proceduto ad alcuna partecipazione dei cittadini. E a scegliere, peraltro tra due proposte simili, è stata anche qui la giunta comunale che ha aggiudicato la somma alla realizzazione di una pensilina per gli autobus. Di quanti soldi si tratta, però, non è dato sapere.

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