Candidati pronti al salto tra ex cinque stelle e fedelissimi di Fi
Mentre le forze progressiste pare abbiano deciso per candidare il presidente della comunità di Sant'Egidio siciliana Emiliano Abramo a sindaco di Catania e nel centrodestra continua il dialogo per trovare un candidato che possa mettere d'accordo tutte le forze politiche, la campagna elettorale è già nel vivo per alcuni consiglieri di municipalità che, dai quartieri proveranno a fare il salto in Consiglio comunale. Per sfruttare il lavoro svolto da consigliere di circoscrizione. E far fruttare il pacchetto di voti accumulato.
Una corsa che, stavolta e a differenza della precedente tornata elettorale, non può non tener conto dell'aumento delle poltrone disponibili sul territorio, avvenuta con la rinobilitazione delle province (adesso città metropolitane, nda). Altre poltrone, altri movimenti, altri incastri. Così è, per esempio, per Paolo Fasanaro del centrodestra, già presidente della prima municipalità. La sua candidatura al Consiglio comunale sembrava scontata, almeno per percorso naturale, ma la candidatura alla presidenza del quartiere sarebbe un buon modo di temporeggiare in attesa della competizione provinciale. Stessa situazione per Francesco Valenti, di Fratelli d'Italia e consigliere alla sesta municipalità. Non si candiderà a Palazzo degli Elefanti optando per la corsa alla presidenza della municipalità con uno sguardo alla provincia. Così come le stesse incertezze si nutrono per Angelo Patanè, presidente della quinta municipalità in quota FdI e l'omologo della sesta circoscrizione Alfio Allegra.
La corsa dai quartieri al Comune tra cambi di casacca e fedelissimi
Sono almeno quattro i candidati che al momento dell'elezione nei rispettivi municipi sedevano tra i banchi di un partito per poi cambiare casacca successivamente. Qualcuno del centrodestra, molti ex cinque stelle. Tra questi si contano oltre a Francesco Valenti, anche il dem Fabrizio Cadili, Santo Musumeci e Davide Maraffino adesso entrambi con Cateno De Luca. A questi potrebbe sicuramente aggiungersi anche Damiano Capuano, eletto tra le fila di Diventerà Bellissima e poi passato con l'Mpa. Tra i fedelissimi, invece, c'è Fabio Lauria, consigliere di Forza Italia alla seconda municipalità. «Cinque anni fa sono stato eletto con circa cinquecento voti, adesso la sfida per diventare consigliere comunale sarà ancora più difficile, ma il simbolo rimane sempre lo stesso», annuncia Lauria sui social. Ma si può citare anche qualche consigliere che pur cambiando casacca, non ha mai cambiato riferimento politico. Tra questi ci sono Andrea Cardello, Francesco Bassini e Maurizio Zarbo, tutti e tre espressione di Catania 2.0, simbolo che ha accompagnato l'ormai leghista e attuale vicepresidente del governo Schifani Luca Sammartino nel passaggio dal Partito democratico a Italia Viva. E con lui anche i suoi. Stavolta le liste assumeranno il nome di Quadrifoglio e Prima l'Italia. Qualcuno si conta pure nel Partito democratico: è il caso di Mirko Giacone, sul territorio di San Giovanni Galermo dal 2018 con la stessa casacca.
Prima municipalità (Centro storico)
A parte Fasanaro e Cadili, consigliere eletto con il Movimento cinque stelle per poi transitare nel Partito democratico, ci sarebbe anche Francesco Bassini, vicino al vicepresidente del governo Schifani Luca Sammartino, ad ambire al senato cittadino. Cadili ha ottenuto la sedia da consigliere di quartiere con 193 preferenze nel 2018, quando era ancora tra i cinque stelle. Conosciuto in città per essersi occupato di via Carbone, per aver denunciato illeciti amministrativi e di decoro urbano: dalla cementificazione delle aiuole in via Plebiscito, riqualificazione e valorizzazione dell'ex cotonificio ed ex consorzio agrario tra via Domenico Tempio e via Aretusa. Bassini invece, più attivo a inizio sindacatura, è stato il primo dei non eletti alla carica di presidente.
Seconda municipalità (Ognina - Picanello - Barriera - Canalicchio)
Dalla seconda municipalità non solo Lauria potrebbe mettere i piedi a sala Verga. C'è l'ex cinque stelle Davide Maraffino, candidato alle Regionali nelle liste dell'ex sindaco di Messina riuscendo a ottenere solo 280 voti, senza però riuscire a ottenere lo scranno da onorevole. Voti che, però, al Comune potrebbero fare la differenza. C'è il presidente del comitato CataniaNostra Andrea Cardello, nel 2018 eletto con Articolo 4, senza riuscire a ottenere la poltrona da presidente. Noto in città per essersi occupato di manutenzione stradale, rifiuti e per aver denunciato lo stato di degrado delle bambinopoli comunali. C'è anche Damiano Capuano, dipendente di Pubbliservizi è stato eletto tra le fila di Diventerà bellissima, la lista di Nello Musumeci, per poi diventare autonomista. Stando però a quanto trapelato dalla cronaca pare che fosse in rapporti anche con Sammartino. Il nome dei Capuano (padre e figlio), infatti, è finito nell'indagine per corruzione elettorale (poi archiviata) proprio a carico di Sammartino ai tempi in cui era deputato regionale e pupillo di Matteo Renzi in Sicilia, per un presunto interesse di Capuano figlio all'ufficio di responsabile dei settori Manutenzioni o Viabilità.
Terza municipalità (Borgo - Sanzio)
Il presidente della circoscrizione Paolo Ferrara non ha saltato nemmeno una tappa della carriera politica. Due volte candidato alla municipalità: la prima nel 2013 con Articolo 4, lista di riferimento di Sammartino nel periodo in cui era un esponente del Pd, ottenendo 265 preferenze. Poi nel 2018 puntando e ottenendo la presidenza della municipalità del centrodestra. Adesso l'obiettivo è il senato cittadino. Tra gli altri pretendenti la poltrona da consigliere ci sono l'autonomista Sonny D'Antoni, che nell'ultima competizione elettorale ha ottenuto 135 voti e Orazio Grasso eletto con Forza Italia e adesso si vocifera di una sua probabile candidatura al Consiglio nelle liste di Pogliese.
Quarta municipalità (San Giovanni Galermo - Trappeto - Cibali)
Nella circoscrizione che racchiude San Giovanni Galermo e Trappeto proverà a entrare a Palazzo degli Elefanti Mirko Giacone eletto con la lista Bianco per Catania riuscendo a ottenere la sedia da consigliere comunale con 161 voti. In casa cinque stelle c'è Giuseppe Ragusa, l'unico consigliere eletto (con 234 preferenze) grillino e rimasto tale. Vicino al neodem Dino Giarrusso e alla consigliere comunale Lidia Adorno - che attende l'esito del ricorso presentato contro la deputata Ars Martina Ardizzone per lo scranno al parlamento regionale -, proverà a sbarcare a sala Verga. E poi c'è il presidente Erio Buceti, di Fratelli d'Italia. Sarà lui il candidato al Consiglio comunale del gruppo Avanguardia, l'associazione di estrema destra afferente a FdI presieduta dal sindaco di Gravina Massimiliano Giammusso. La sua candidatura comporta un passo di lato per il consigliere comunale Luca Sangiorgio che, però, potrebbe essere bilanciato con un posto in giunta in caso di vittoria delle amministrative.
Quinta municipalità (Monte Po - Nesima - San Leone - Rapisardi)
Nella quinta municipalità tra chi potrebbe ambire a diventare consigliere comunale c'è Giovanni Trovato ma non in prima persona. Potrebbe però candidare la figlia. Meglio conosciuto come Zazzamita, Trovato è stato eletto con quasi 700 voti con la lista Catania 2.0, dopo la parentesi con Pogliese in FdI, adesso dopo il sostegno alle Regionali, è con Ludovico Balsamo, referente di De Luca a Catania. C'è il consigliere Salvo Anastasi eletto nel 2018 tra gli azzurri di Forza Italia con 465 voti, competerà per la corsa a Palazzo degli Elefanti con l'Mpa. A questi si aggiungono il sammartiniano Maurizio Zarbo, secondo candidato presidente più votato, è tra i fedelissimi del vicepresidente del governo regionale, e il candidato civico Santo Musumeci, nel 2018 eletto tra le fila del Movimento cinque stelle, poi transitato in Italexit e adesso con De Luca. Se c'è davvero un candidato civico in questa competizione elettorale quello è Musumeci.
Sesta municipalità (San Giorgio - Librino - San Giuseppe La Rena)
Candidatura al Consiglio comunale anche per Lorenzo Leone, sempre di Sammartino, gestore del patronato Caf -mcl Zia Lisa 2, nel 2018 è salito in qualità di secondo presidente più votato. A fare il salto sarebbe stato pronto anche l'ex cinque stelle Francesco Valenti, adesso meloniano vicino al consigliere comunale Sangiorgio, ma per il momento è meglio una presidenza di municipalità o attendere per un posto alla città metropolitana.