Il Pezzo Etneo

La pedonalizzazione di via Crociferi e il calvario de “La Tosteria”
«Lavoro in un parcheggio». Mio Italia: «Città totalmente abusiva»
Gabriele patti,  03 Marzo 2023
La storia di Giorgia Proto e i continui ostacoli nella gestione della sua attività, tra parcheggio selvaggio e ripicche. La posizione del dipartimento di Giurisprudenza sulla rivitalizzazione del centro storico e i commercianti su dehor e pedonalizzazioni

«La mia attività si trova in un buco nero». La storia di Giorgia Proto racconta di una città fatta di luci e ombre. Più ombre che luci, a dire il vero. Si è trasferita da Milano a Catania nel 2014 perché sognava una vita alla francese in una città del sud Italia. Una boulangerie in un borghetto pedonale e in centro città. Al posto delle baguette ha scelto di produrre toast. La sua scelta è ricaduta su Catania. Nutriva qualche dubbio ma era anche fiduciosa e piena di speranze. Prima il complicato dialogo con il Comune, poi tutto l'iter autorizzatorio per l'avvio dell'attività. Dopo mesi di calvario burocratico finalmente Giorgia ha potuto alzare la saracinesca de La Tosteria di via Crociferi. La via pedonale dal 2012, con tanto di cartellonistica ma che, di fatto, lo è solo a metà e quando conviene. Quando conviene ad alcune attività di ristorazione. Ma anche ad alcune storiche legatorie conosciute agli studenti dell'adiacente dipartimento di giurisprudenza.

In rosso il tratto di via pedonale solo sulla carta; In bianco il tratto di strada pedonale dove prima c'erano i paletti, poi divelti e sostituiti con alcune fioriere in quella che abbiamo definito impropriamente 'pedonale attrezzata'; In verde l'unico tratto di via in cui viene effettivamente rispettata la pedonalizzazione; il cerchio grigio invece è il parcheggio abusivo che insiste in piazza San Francesco d'Assisi

Il sogno si è ben presto tramutato in un incubo. Così davanti a La Tosteria, la cui storia è ormai nota in città, stazionano i motorini di esercenti e studenti. Passano i camion dei fornitori e le autovetture dei clienti delle altre attività di ristorazione. All'incrocio con via Sant'Elena è stato posizionato un segnale «abusivo», sottolinea la titolare dell'attività, che obbliga a svoltare a sinistra passando proprio davanti a la Tosteria. In una via che sulla carta è chiusa al transito veicolare. È stata una delle conquiste annunciata in pompa magna dalla giunta guidata da Raffaele Stancanelli. «La storica via dei Crociferi, uno dei percorsi maggiormente segnati dal passaggio dei turisti che giungono a Catania, con decorrenza da domenica prossima è un'intera isola pedonale», si legge in un comunicato del Comune datato 21 aprile 2012. «Dopo piazza Duomo - ha aggiunto il primo cittadino - anche il tratto di via Crociferi compreso tra villa Cerami e via di Sangiuliano viene chiuso al traffico veicolare», aveva detto Stancanelli.

Trascorsi undici anni, in quel tratto di strada pullulano smog e inquinamento acustico. E a pagarne lo scotto è proprio Proto. Nel frattempo la polizia municipale latita. Non solo alle innumerevoli segnalazioni di Giorgia che, paradosso dei paradossi, le sono costate pure una multa per occupazione di suolo pubblico a seguito del posizionamento di due fioriere. La soluzione paventata e promessa da più uomini delle istituzioni sembrerebbe essere l'installazione delle telecamere. È questa la posizione del comandante della polizia locale Stefano Sorbino, reduce dal primo Question time in Consiglio comunale dove ha annunciato l'installazione di altri occhi elettronici. Altri perché questo è almeno il terzo annuncio di quest'amministrazione. L'ultimo in ordine di tempo risale a maggio 2022 quando il Comune ha impegnato 21mila euro per cento schede sim da installare nei diversi occhi elettronici. In quell'occasione l'assessore ai Rifiuti Andrea Barresi a Meridionews annunciava l'installazione di tre telecamere in via Crociferi e di altre sparse per la città. Tutte avrebbero dovuto essere attive da giugno. Ma «da allora non si è vista una videocamera - commenta Proto al Pezzo -, sono tutte promesse che lasciano il tempo che trovano».

Le condizioni di lavoro de La Tosteria

«Io lavoro in un'area di parcheggio con doppio senso di marcia». Mentre Giorgia racconta la sua storia si percepiscono le fatiche di una vita per ottenere non qualcosa di impossibile, ma solo l'effettivo rispetto di un'area classificata come pedonale, tra i desideri della titolare, ma anche il motivo per il quale ha deciso di investire in un luogo simbolo di di Catania. «Chi fa una passeggiata qui, si rende subito conto a cosa è votata via Crociferi», è la posizione rassegnata di Proto. «I vigili non multano perché c'è una freccia installata abusivamente che autorizza al transito - sostiene -, i marciapiedi sono senza paletti e nonostante la via sia pedonale, mi viene detto che non lo è». È l'unico risultato ottenuto da Giorgia nelle innumerevoli interlocuzioni con polizia locale e Palazzo degli Elefanti. «Mi è stato pure detto che è un'esagerazione multare i motorini», precisa. Questioni, queste, che abbiamo provato a sottoporre al comandante Sorbino ma la risposta secca è stata: «La settimana prossima. Sono fuori Catania».

Un piano per rivitalizzare l'isolato: la parola al direttore di Giurisprudenza Salvatore Zappalà

«Via Crociferi è già quasi tutta pedonalizzata, sarebbe però importante capire che assetto si vuole dare all'insieme del quartiere: da via Etnea a piazza Dante, dalla salita dei Cappuccini a via Vittorio Emanuele», commenta il direttore del dipartimento di giurisprudenza Salvatore Zappalà interpellato da questo giornale. In merito poi al parcheggio selvaggio di motocicli sulla via il direttore si smarca: «Ho qualche dubbio sulla possibilità di azioni repressive da parte del dipartimento al di fuori dell'edificio», sostiene. Al contempo «non ho contezza dei progetti per via Crociferi perché nessuno ce ne ha parlato - prosegue il docente - penso che in effetti sia importante sentire gli studenti, i residenti e gli esercenti, seguendo la visione di tecnici urbanisti con un progetto complessivo per tutta l'area». Che è, conclude, «un quadrante splendido della nostra città, ricco di chiese e altri monumenti, tre dipartimenti universitari, almeno due scuole e forse, però, troppo trascurato, nonostante la centralità».

Dehor e pedonalizzazioni, la posizione dei commercianti: Roberto Tudisco di Mio Italia

L'esigenza di un nuovo piano di viabilità in realtà è sentita anche dai commercianti. E anche con riferimento ad altre zone della città: da via di Sangiuliano a via Gemmellaro, luoghi dove troppo spesso alcuni commercianti prestano il fianco a pratiche scorrette che rendono più complicate le condizioni di benessere di residenti e di chi, anche attività commerciali, le regole le rispetta. «Il centro storico è tutto pedonalizzato, ma in questa città nessuno rispetta le regole e nessuno controlla: è una città totalmente in mano all'abusivismo ma multano solo chi è in regola». È la posizione di Roberto Tudisco, portavoce di Mio Italia, il Movimento imprese ospitalità, che guarda agli interessi dei commercianti e attività di ristorazione. È anche colui che ha attaccato più volte quest'amministrazione per la complicata gestione delle autorizzazioni relative ai dehor. «Non c'è nessuna battaglia tra i residenti e i commercianti del centro storico, si tratta di casi isolati che vanno affrontati con le denunce, le segnalazioni e gli esposti. C'è sicuramente qualcuno che tiene la musica alle quattro del mattino e che occupa abusivamente il suolo pubblico o che fa transitare i mezzi in area pedonale di fronte alla propria attività, ma non bisogna colpire una categoria». Questioni che saranno al vaglio del nuovo sindaco di Catania e che per la nuova giunta costituiranno una bella gatta da pelare. «Per i dehor aspettiamo la nuova amministrazione per strutturare un dialogo e un piano di azione». In quella che forse potrebbe essere la volta buona per affrontare le questioni pedonalizzazioni e occupazione di suolo pubblico.

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