Il Pezzo Etneo

Viale Kennedy, il parcheggio diventato discarica nell’appalto delle spiagge
Demanio marittimo: «Su quell’area non abbiamo dato nessuna concessione»
Gabriele patti,  17 Maggio 2023
La particella 2130 è una striscia di terra di proprietà del demanio regionale. Parte di questa è stata inserita nell'appalto relativo alla gestione delle spiagge libere senza alcun titolo. È quanto ricostruito da questo giornale con il direttore del demanio marittimo regionale su Catania Antonino Lo Dico. La bonifica dell'area che da circa il 2020 pullula di rifiuti «è il Comune che deve effettuarla e noi pagheremo l'intervento», precisa Lo Dico

In viale Kennedy, proprio di fronte alla spiaggia libera numero 2, c'è una striscia di terra che negli anni tra concessioni, riordini fondiari e frazionamenti è stata utilizzata dal Comune come parcheggio a servizio dei bagnanti del litorale pubblico. Si tratta della particella catastale 2130, un'area di settemila metri quadri di cui tremila sono stati adibiti a parcheggio anche nell'ultimo appalto quinquennale relativo alla gestione delle spiagge libere. È la zona limitrofa all'ex area Trombetta - dal nome del privato, Angelo Trombetta - al quale, almeno fino al 2020, è stata affidata la gestione della sosta in mille metri quadri al servizio del lido Roma. Poi, complice l'assenza del Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime (Pudm) e quanto stabilito dalla direttiva Bolkestein, qualcosa è cambiato. A Trombetta non sono state affidate più concessioni e sulla striscia di asfalto è stata improvvisata una linea di confine realizzata con blocchi di cemento.

Accanto a quest'area, ormai inutilizzata, sorge il parcheggio della spiaggia libera numero 2. Che, più o meno dal 2020, è diventata una discarica abusiva. Copertoni, divani, materiale di risulta: c'è proprio di tutto. Ma di bonifiche nemmeno l'ombra. Ed è così che quel terreno è diventato terra di nessuno e luogo di incontri notturni. Secondo quanto appreso da Il Pezzo, la particella 2130 è di proprietà del demanio regionale. Conseguentemente, così come per l'ex area Trombetta, ogni trasferimento, utilizzo o attività di gestione dell'area deve passare proprio da questi uffici. Cosa che, a quanto pare, non è avvenuta per tutte le operazioni effettuate su quel fondo.

Da qui sorgono due interrogativi: a chi spetta la competenza a bonificare l'area dai rifiuti? E come ha fatto il Comune a inserire tremila metri quadri di un terreno non suo, la particella 2130 appunto, senza vantare diritti di proprietà e nemmeno concessioni? Chiarimenti che abbiamo chiesto a entrambe le parti in gioco. Se il demanio non ha evitato le domande, dal Comune di Catania, in particolare l'ufficio al Patrimonio retto da Marina Galeazzi, sebbene abbia richiesto i documenti in nostro possesso per valutare e rispondere alle nostre domande, dopo più di un mese a questo giornale non è pervenuto alcun chiarimento. Così ci si accontenta della ricostruzione documentale e di quanto esplicitato dal demanio marittimo.

«Anche se l'area è nostra, il costo dell'intervento ricade sulla Regione ma la bonifica deve essere effettuata dal Comune che poi dovrà richiedere al demanio la corresponsione di quanto speso per effettuare il servizio e noi rimborseremo l'intervento», sostiene il direttore del demanio marittimo Antonino Lo Dico. «Oggi quell'area non si può ridare in concessione - afferma Lo Dico -, perché non c'è un Pudm». A mettersi di traverso è la direttiva Bolkestein. «La legge impone che le concessioni devono conformarsi al Piano demaniale marittimo, ma non essendo ancora in vigore, sarebbe impossibile parametrare i requisiti di una concessione su un atto che non esiste».

In altri termini: qualunque affidamento in concessione è illegittimo. «Per questo su quel terreno non c'è e non può esserci una concessione», conclude Lo Dico. La domanda alla quale gli uffici del Patrimonio non intendono rispondere è: come ha fatto il Comune a inserire un parcheggio in un appalto senza avere alcun titolo per disporne? In quell'appalto di cui, peraltro e come scrive LiveSicilia, a ottobre 2022 è stata avviata la risoluzione per inadempimento? Domande, queste, le cui risposte rimarranno all'interno degli uffici comunali.

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